La stoccata finale della Casa della Scherma a Jesi: può aprire d’estate, ma servono parcheggi

Jesi, completata la tamponatura esterna. Melappioni: «I posti auto? Utilizziamo quelli del palasport»

La stoccata finale della Casa della Scherma: può aprire d’estate, ma servono parcheggi
La stoccata finale della Casa della Scherma: può aprire d’estate, ma servono parcheggi
di Fabrizio Romagnoli
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Lunedì 15 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 07:03

JESI Mentre storia e medaglie del Club Scherma Jesi hanno in questi giorni un posto d’onore all’interno nelle sale dell’ex sede Banca Marche di Corso Matteotti dove la Fondazione Cardinaletti ha allestito l’evento “Jesi e il ‘900 verso il 2050”, in via delle Nazioni continua prendere forma il futuro della scuola di sport e di vita fondata nel 1947 dal grande maestro Ezio Triccoli.

La nuova Casa della Scherma, di cui fino a pochi giorni fa si intravedeva lo scheletro della struttura, ha adesso, con il completamento quasi ultimato delle operazioni di tamponatura esterna, un suo aspetto definito.

Il cronoprogramma

L’obiettivo è il completamento del palascherma, che sarà Centro Federale, in estate.

Negli stessi giorni in cui le Olimpiadi di Parigi vedranno gli eredi della tradizione schermistica jesina andare a caccia di gloria e medaglie sullo scenario a cinque cerchi. Nell’area dove la Casa della Scherma sta sorgendo ci si interroga intanto su quella che sarà la situazione una volta entrati a pieno regime funzionalità e utilizzo della struttura. Tra gli altri, c’è il tema parcheggi. Ad oggi non ne sono previsti di specifici a servizio del palascherma, se non nell’ordine di poche unità da riservare all’utilizzo specifico, ad esempio, delle persone con disabilità. Quanto al grosso dell’utenza quotidiana, «l’idea – ha spiegato in sede di presentazione del progetto l’assessora ai lavori pubblici Valera Melappioni - è di utilizzare quelli al palasport, con collegamento pedonale per la Casa della Scherma». In merito invece all’aspetto esterno dell’impianto, «all’esterno la lamiera metallica color oro richiamerà i risultati del Club, la facciata tessile con materiale innovativo consentirà di apporre serigrafie che raffigureranno la storia della disciplina».

La nuova Casa della Scherma conterà su una superficie coperta di 2.700 metri quadrati, 1.400 dei quali per l’area che ospiterà le 17 pedane per la scherma, raggruppate in sette batterie. Previsti ampi spogliatoi e una sala medica, l’armeria, una palestra con attrezzi per la muscolatura e la riabilitazione. Vi sarà un atrio con uno spazio centrale dedicato all’esposizione dei trofei e una zona ristoro. La tribuna si svilupperà su quattro ampi gradoni, con un accesso agevolato ai portatori di handicap. L’impianto è stato pensato, e se ne sta pensando l’allestimento, anche sulla base delle indicazioni tecniche del Club Scherma Jesi. Il quadro economico del progetto è di 4,5 milioni di euro: un milione e 800mila euro arrivano dal Fondo “Sport e periferie” del Governo indirizzato a Jesi dal Coni, 2 milioni dalla Regione, 700mila euro da un mutuo contratto dal Comune.

Le imprese

Al lavoro c’è il consorzio di imprese aggiudicatario dei lavori: Gecos srl di Andria, Sag Architettura di Napoli, Sirio Ingegneria Consorzio Stabile di Roma, Engineering Integrated Bim Project di San Salvo. Quanto all’attuale palascherma di via Solazzi intitolato a Lamberto Magini, già presidente del Club, se ne prevedeva la cessione alla Provincia con destinazione della palestra all’uso in particolare del vicino Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, dove è presente anche l’indirizzo sportivo.

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