Il lieto evento: sono nati a Jesi i falchetti di Federico II

Il lieto evento: sono nati a Jesi i falchetti di Federico II
Il lieto evento: sono nati a Jesi i falchetti di Federico II
di Cristiana Loccioni
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Martedì 23 Aprile 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 13:11

JESI Federico e Ginevra, i falchi pellegrini dell’Imperatore, sono di nuovo mamma e papà. La nascita dei pulli risale a sabato scorso, sulla torre del complesso di San Floriano dove il falco pellegrino e la sua attuale, seconda, compagna Ginevra – la prima si era allontanata un anno fa – hanno nidificato da tempo. Il lieto evento è stato certificato dalle telecamere posizionate dal veterinario Gianluca Tiroli che ha adottato la coppia e ne segue, monitorandola, l’evolversi della loro inurbanizzazione.

Il complesso di San Floriano si affaccia su piazza Federico II, accanto al museo che porta il nome dell’imperatore e dove si erge anche la statua del grande svevo nato a Jesi.

E guarda caso proprio lì vive la coppia di falchi, come a chiudere un cerchio che li accomuna a quella che fu una delle grandi passioni dello Stupor Mundi, la falconeria. Tanto che dall’imperiale mente ne sortì il famoso trattato “De arte venandi cum avibus”, l’arte della caccia con i rapaci. E suoi prediletti erano, appunto i falchi. Nello scorso maggio quando nacquero i primi pulli di Federico e Ginevra, solo uno dei tre riuscì a sopravvivere, Bianca, che appena svezzata si involò adattandosi perfettamente al suo habitat.

Le uova, deposte lateralmente alla telecamera installata, non permettono di avere immagini chiare, ma non appena i pulli riusciranno a muoversi in autonomia – questione di qualche settimana spiega il dottor Tiroli – si potranno avere immagini più nitide. «Sabato, ho visto i primi movimenti dei pulli appena nati – data la ridotta visibilità solo il suo occhio attento poteva notare le piccole ombre grigie in movimento -. La femmina Ginevra, tra l’altro, si comportava in un modo particolare, sembrava che sotto di lei avesse qualcosa che si muovesse e anche Federico era guardingo, si è avvicinato a controllare che tutto andasse bene, forse sentendo i pigolii».

Tiroli sottolinea la particolarità di questa nidificazione: «A tre quarti del tempo di cova mi sono accorto che i falchi improvvisamente hanno lasciato le uova incustodite, ho avuto il dubbio che avessero abbandonato definitivamente la cova, che qualcosa li avesse disturbati o impauriti, invece sono tornati e si sono rimessi in posizione.

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