Fim, ambientalisti in prima linea: «No alle ipocrisie sulla Cattedrale»

Fim, ambientalisti in prima linea: «No alle ipocrisie sulla Cattedrale»
Fim, ambientalisti in prima linea: «No alle ipocrisie sulla Cattedrale»
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 14:42

PORTO SANT'ELPIDIO Ex Fim, torna alla carica il Coordinamento delle associazioni per il monitoraggio dell'iter di bonifica e restauro. Si prepara l'incontro pubblico «durante il quale parleremo delle ipocrisie che stanno dietro alla storia della ex Fim – fanno sapere le associazioni –: elencheremo le gravissime inadempienze, le negligenze, le inesattezze, i grossolani errori tecnici e procedurali che emergono dalla lettura dei documenti. Non temiamo le velate minacce che ci sono state rivolte perché le nostre analisi non derivano da posizioni opinabili ma derivano soltanto dai dati ufficiali che sono agli atti, chiari e visibile da chiunque li voglia leggere. Subito dopo procederemo con le opportune segnalazioni agli organi competenti».

Le associazioni sono sul piede di guerra e rilanciano: «Quello che sta accadendo in queste settimane sulla Fim è il capitolo di una procedura iniziata 6 anni fa, il 28 marzo del 2018.

Una settimana prima, il 21 marzo, il Consiglio comunale aveva approvato l’accordo di programma, quello che aveva rinunciato agli spazi pubblici della Cattedrale da restaurare a carico del privato per regalarli alla proprietà; quello che aveva regalato al privato l’aumento di edificabilità del 50% passando da 22mila mq a 33mila mq».

Le cifre

Si fanno le pulci all’operazione immobiliare: «Per non lasciarsi scappare un’ulteriore opportunità di massimizzare il profitto, il 28 marzo la proprietà ha presentato la prima delle due istanze per annullare il vincolo sulla Cattedrale, per poterla demolire. Da quella data sono emerse a catena una serie di procedure amministrative che portano a questi giorni. Tutti gli enti coinvolti stanno lavorando per studiare e decidere sul destino della Cattedrale, purtroppo non più considerata bene monumentale vincolato, ricchezza da proteggere a beneficio della comunità. Oggi è formalmente considerata il punto primario di inquinamento, per cui si deve indagare la sua eventuale pericolosità per la salute pubblica. Nessuno, a parte noi, vuole ricordare il vincolo. Per la Cattedrale, se non è inquinata, basta un restauro; se lo è, va messa in sicurezza. Chiediamo agli enti preposti di ricordare le loro funzioni. Non vediamo movimenti in tal senso e questa è già una non troppo velata concessione alla strategia della proprietà, che intende spianarsi la strada per la demolizione. Nel frattempo - rimarca sempre il Coordinamento - tutti si sono dimenticati del dovere contrattuale della proprietà per la bonifica. Si è lasciato correre sui ritardi e le gravissime inadempienze. Gli enti preposti non hanno mai lavorato alacremente per far rispettare alla proprietà gli obblighi di portare a termine la bonifica e il recupero dell’area».

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