San Benedetto, IL presidente della Corte di Appello de l’Aquila Manfredi spiega il caso Ciarrocchi: «Il restyling del campo si può fare»

Il giudice consulente di Gravina: «Nessun dubbio sulla valenza della Samb nel tessuto cittadino»

San Benedetto, Manfredi spiega il caso Ciarrocchi: «Il restyling del campo si può fare»
San Benedetto, Manfredi spiega il caso Ciarrocchi: «Il restyling del campo si può fare»
di Alessandra Clementi
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Venerdì 10 Maggio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 16:50

SAN BENEDETTO - «Il progetto del Ciarrocchi si inserisce perfettamente nella cornice normativa dell’articolo 5 del decreto legislativo 38 ». Parole di Aldo Manfredi presidente della Corte di Appello de l’Aquila, docente di diritto penale dell’economia presso l’Università D’Annunzio e designato dal presidente della Figc Gabriele Gravina nella commissione di studio per la riforma del diritto sportivo e in particolare dell’impiantistica.

La normativa

Si torna a parlare della questione Ciarrocchi, ovvero del progetto di riqualificazione e ampliamento presentato dal presidente Massi, e questa volta la questione viene affrontata da chi ha seduto al tavolo della commissione e del gruppo di lavoro chiamato ad elaborare il nuovo decreto che disciplina gli impianti sportivi. «L’articolo 4 del decreto 38 – spiega il magistrato - detta le linee generali a partire dalla presentazione del progetto che può prevedere non solo strutture sportive ma anche zone complementari con valenza turistica e ricreativa.

Per poi arrivare all’articolo 5 rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche che prevede un percorso agevolato per le società che intendono realizzare interventi sugli impianti. Cosa viene richiesto? La presentazione del progetto preliminare con piano di fattibilità per la riqualificazione e ammodernamento della struttura. Lo scopo richiesto è quello dell’aggregazione giovanile, quindi nel caso del Ciarrocchi i requisiti ci sarebbero tutti». Il Comune da parte sua è chiamato a valutare l’interesse pubblico. A questo riguardo l’articolo 4 precisa che sulla valutazione pubblica pesa l’importanza e il radicamento sociale che la società ha nel territorio. Qui non ci sarebbero dubbi sulla valenza della Sambenedettese nel tessuto cittadino. Per quanto riguarda i tempi dell’affidamento dipende dall’investimento, a fronte di un impegno finanziario da parte del privato di 2,5milioni di euro, come nel caso del Ciarrocchi, una gestione quarantennale ci starebbe pienamente. Inoltre la normativa semplifica e velocizza procedure anche in deroga. Perplessità erano state sollevate dalla maggioranza Spazzafumo in merito a garanzie e tutele da parte del Comune. Al riguardo il giudice Manfredi spiega: «La garanzia è data dal piano economico finanziario che si presenta a ridosso del progetto. L’impianto inoltre rimane in capo al Comune anche nel caso in cui dovesse cambiare il vertice della società che lo detiene in gestione».

La posizione

A difendere la posizione dell’amministrazione comunale è l’assessore allo sport Cinzia Campanelli che spiega: «In Comune si costituirà un gruppo di lavoro ad hoc composto da tecnici delle diverse aree coinvolte con il compito di esaminare dettagliatamente le eventuali proposte sotto i diversi e complessi profili, con la consapevolezza che questa innovazione legislativa può costituire una grande opportunità per San Benedetto. Per quello che riguarda il Ciarrocchi, stiamo esaminando con grande attenzione e interesse il progetto presentato dalla società».

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