Marche, per l'export
un vero boom nel 2013

Marche, per l'export un vero boom nel 2013
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Mercoledì 9 Aprile 2014, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 18:37
ANCONA - L'export marchigiano ha fatto registrare un vero e proprio boom: +12,3% nel 2013 (con 11.613 milioni di euro), 45% dal 2009, tornando sui valori assoluti precedenti all'annus horribilis: se non al 2007, dove sono stati i massimi, al 2006. "In questa valle di lacrime - ha commentato il presidente della Regione Gian Mario Spacca - quando ci sono notizie positive bisogna comunicarle adeguatamente".



Per l'internazionalizzazione "siamo in presenza di una spesa di quattro milioni di euro", che ha avuto e sta avendo "un effetto benefico sullo sviluppo della resistenza della nostra economia".

Per questo, ha aggiunto, dovrebbe esserci "maggiore sostegno da parte nostra e maggiore attenzione da parte delle imprese".



Dei 4 milioni circa, 2,3 sono andati a 105 progetti di promozione economica e internazionalizzazione (3.226 le presenze di aziende delle Marche beneficiarie dirette e indirette); 760mila euro per voucher alle imprese (356 domande di finanziamento ammissibili, di cui 199 da aziende che in passato non avevano mai chiesto contributi per l'export, 272 i progetti finanziati complessivamente); 976mila euro sono serviti per finanziare 33 progetti presentati dalle aziende, che hanno prodotto 38 assunzioni di giovani manager.



Sottolineando l'importanza degli investimenti per l'internazionalizzazione, Spacca non ha risparmiato una stoccata al consiglio regionale: "Dovrebbe capire quanto sia necessario un aumento delle risorse, invece di considerare questa una specie di minaccia, una marginalità o una frivolezza. È questo investimento che dà speranza e sostegno all'economia delle Marche".



Tornando ai dati dell'export, la variazione percentuale 2009-2013 del 45% è superiore a quella dell'Italia, +34%. Hanno fatto registrare un vero e proprio boom la meccanica, +68%, e l'agroalimentare, +60%, senza considerare il dato anomalo dei prodotti chimici e farmaceutici, +137%, un picco che si deve in massima parte alla presenza della Pfizer: "un flusso anomalo - ha commentato Spacca - che comunque fa parte della nostra economia".



Tra i Paesi di destinazione dell'export marchigiano, spiccano gli Stati Uniti, +29,1%, la Cina, +22,1%, gli emirati Arabi Uniti, +20%, e la Germania, +8,1%, mentre la Russia fa registrare una flessione del 2,9%, a causa principalmente della svalutazione del rublo. Spacca ha segnalato il caso dell'export agroalimentare verso i Paesi Arabi, che ha avuto un'impennata del 1000% anno su anno.



Quanto alla Russia, "riusciamo a compensare con la Cina e i nuovi mercati, in particolare l'Africa, che sta registrando le stesse performance della Cina all'inizio degli anni 2000". Riguardo ancora all'agroalimentare, il presidente ha evidenziato la difficoltà che potrebbe interessare il settore, composto soprattutto da micro e piccole imprese, nel garantire la distribuzione, perché "non c'è la quantità di prodotto che viene chiesta dal mercato". Per questo, bisogna "favorire reti di aggregazioni".
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