Marche, i disagi dietro le sbarre. Il garante Giulianelli: «Troppi tentativi di suicidio e mancano posti nelle Rems»

Il garante Giancarlo Giulianelli
Il garante Giancarlo Giulianelli
di Antonio Pio Guerra
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Giovedì 11 Aprile 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15:25

ANCONA Troppi tentativi di suicidi nelle carceri marchigiane, con picchi impressionanti (un gesto autolesionistico ogni due giorni) nel penitenziario anconetano di Montacuto. E troppi delitti commessi da pazienti psichiatrici, che anziché del carcere avrebbero bisogno di strutture dove scontare misure di sicurezza sostitutive della pena, nei casi di incapacità di intendere e volere.

 
Il pressing della Regione


Un tema rilanciato ieri dal garante regionale dei diritti (anche) dei detenuti, avvocato Giancarlo Giulianelli «C’è interesse della Regione per creare un nuovo modulo Rems. È una prospettiva a medio termine», ha detto in una conferenza stampa sul tema del disagio psicologico nelle carceri, sottolineando la necessità di una seconda Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, erede dei vecchi ospedali psichiatrici giudiziari.

Nella nostra Regione ce ne è soltanto una, da 20 posti, a Macerata Feltria. «Attualmente gli ospiti sono 24 - ha spiegato Giulianelli - Ed in lista di attesa ce ne sono altri 13. Ho parlato col presidente Acquaroli di questa esigenza e si è recato a Roma per sollecitare il Governo affinché venga creata una seconda Rems marchigiana».


I numeri


Il problema delle patologie psichiatriche in carcere, del resto, tocca da vicino le Marche. Non solo perché il primo suicidio in carcere del 2024 è stato quello di Matteo Concetti, detenuto in isolamento a Montacuto e sofferente di un disturbo bipolare. Ma anche perché, sempre nel carcere anconetano, nel 2023 sono stati registrati 187 atti di autolesionismo, «un dato che fa riflettere». La situazione critica viene fotografata anche dall’ultimo report di Antigone, l’associazione che ispeziona e valuta le carceri italiane. Emerge che la somministrazione di farmaci sedativi o ipnotici riguarda 41 detenuti ogni 100. Numero che diventa di 20 su 100 se parliamo di antidepressivi e stabilizzanti per l’umore. «Il disagio psicologico dipende da molti fattori, compresa la mancanza di affettività ed il numero limitato di telefonate, 4 al mese», spiega il garante. 


Proprio sul fronte della affettività, una recente sentenza della Corte Costituzionale impone ai penitenziari di permettere ai reclusi di incontrare i partner. Ma «le nostre carceri non sono adeguate per questo». E «una delle cose che i detenuti lamentano spesso è la carenza di momenti per contattare famigliari e affetti». E non aiuta la carenza di personale sanitario. «Al 31 dicembre erano presenti negli istituti penitenziari 17 psicologi e 17 funzionari per il giuridico pedagogico dell’ area trattamentale con quattro responsabili», spiega il garante. Barcaglione e Montacuto avrebbero a disposizione 149 ore per 416 detenuti, Villa Fastiggi 112 per 244, Marino del Tronto 58 per 92, Fossombrone 34 per 85; Fermo 35 per 57. Pesa anche la carenza di polizia penitenziaria: mancano 184 agenti, quando solo la pianta organica di Montacuto ne prevede 176. Cronico anche il sovraffollamento, che a Pesaro sfonda quota 160% ed a Montacuto arriva al 126%.

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