ANCONA - I nuovi ospedali stanno richiedendo tempi di realizzazione talmente lunghi da aver contribuito al sostanzioso aumento dei costi. I ritardi nel «completamento di importanti interventi infrastrutturali» hanno rappresentato uno dei principali nodi del bilancio regionale su cui la Corte dei Conti ha acceso un faro in fase di parificazione del rendiconto generale, approvato ieri a maggioranza dall’assemblea legislativa. La relazione cita, nello specifico, il nuovo Salesi, l’ospedale di Campiglione a Fermo e il nuovo Inrca, per i quali costi e tempi di realizzazione sono lievitati nel tempo.
La mappa
Partiamo dal primo.
Il rinvio nell’assestamento
Nell’assestamento di bilancio 2023/2025, i 13.450.000 euro di risorse aggiuntive che Palazzo Raffaello aveva inizialmente stanziato per il 2023 sono state spostate al 2025. Si allungano i tempi e aumentano i costi, insomma. Se l’investimento originario ammontava a 79.500.000 euro, le varianti progettuali nel frattempo hanno portato il totale a 160 milioni di euro, a cui si aggiungono i 15 milioni per migliorare l’accessibilità viaria alla struttura. Tempi più brevi - si spera - per l’ospedale di Campiglione di Fermo. I rallentamenti nella tabella di marcia causati dal caro prezzi delle materie prime e dalla difficoltà di trovare manodopera impediranno alla struttura di essere inaugurata nel 2023, come auspicato dalla Regione. Più probabile che il completamento del cantiere arrivi nel 2024.
Gli altri edifici
L’avvio dei lavori è datato 2018 e dai 70 milioni di euro inizialmente stimati, si è arrivati ai 140 attuali, con un raddoppio netto. «Ma i nuovi ospedali non sono gli unici in ritardo e con costi lievitati - ha osservato ieri in Consiglio regionale il dem Mastrovincenzo - enormi ritardi si registrano anche nella palazzina chirurgica al Profili di Fabriano, il cui costo è passato da 12 a 20 milioni di euro. Per non parlare dell’ex Umberto I ad Ancona, di cui ancora non si vede la luce». Di ritardo in ritardo, quando li vedremo questi ospedali?