Inrca, Fermo e Salesi: impennata dei prezzi per i cantieri lumaca dei nuovi ospedali

Inrca, Fermo e Salesi: impennata dei prezzi per i cantieri lumaca dei nuovi ospedali
Inrca, Fermo e Salesi: impennata dei prezzi per i cantieri lumaca dei nuovi ospedali
di Martina Marinangeli
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Giovedì 30 Novembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:14

ANCONA - I nuovi ospedali stanno richiedendo tempi di realizzazione talmente lunghi da aver contribuito al sostanzioso aumento dei costi. I ritardi nel «completamento di importanti interventi infrastrutturali» hanno rappresentato uno dei principali nodi del bilancio regionale su cui la Corte dei Conti ha acceso un faro in fase di parificazione del rendiconto generale, approvato ieri a maggioranza dall’assemblea legislativa. La relazione cita, nello specifico, il nuovo Salesi, l’ospedale di Campiglione a Fermo e il nuovo Inrca, per i quali costi e tempi di realizzazione sono lievitati nel tempo.


La mappa

Partiamo dal primo.

Per il nuovo materno-infantile da realizzare nella cittadella ospedaliera di Torrette, ad Ancona, i lavori erano stati consegnati nel lontano 2019, con deadline fissata per il 2022. Dopo una serie di slittamenti, causati anche dal Covid, il traguardo è stato fissato prima al 2024, poi ad una data variabile tra il 2026 ed il 2027. Di fatto la maxi opera, i cui costi sono lievitati da 56 milioni di euro a 84, non si sa di preciso quando vedrà la luce. Il cronoprogramma dell’opera è appeso all’approvazione della variante per la realizzazione del piano sopraelevato: il progetto esecutivo è in fase di verifica. Ad aggiornare la road map del cantiere lumaca è stato circa un mese fa l’assessore all’Edilizia ospedaliera Francesco Baldelli, rispondendo in aula ad un’interrogazione del consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo. Il nuovo quadro tecnico economico della variante per il Salesi 2.0 prevede, oltre alla sopraelevazione di un piano del complesso per ospitare i reparti di Ginecologia e Ostetricia, anche la separazione dei percorsi del Pronto soccorso e l’aumento dei posti in terapia intensiva. Ma quello che rappresenta forse meglio di tutti l’emblema dei tempi lumaca - e dell’impennata dei costi annessa - nella realizzazione dei nuovi ospedali è l’Inrca di Ancona Sud, il cui iter sfiora l’assurdo. L’obiettivo è quello di inaugurarlo entro il 2025, ma visti i precedenti - la realizzazione si è impantanata in una serie di sventure legali, economiche e finanziarie che hanno coinvolto le 4 ditte avvicendatesi tra il 2012 e il 2020 - forse il condizionale è il tempo verbale migliore da usare. L’anno prossimo, il cantiere spegnerà la sua decima candelina e, per quanto negli ultimi anni i lavori siano andati avanti in maniera più spedita, il traguardo slitta sempre un po’ più in là. 

Il rinvio nell’assestamento

Nell’assestamento di bilancio 2023/2025, i 13.450.000 euro di risorse aggiuntive che Palazzo Raffaello aveva inizialmente stanziato per il 2023 sono state spostate al 2025. Si allungano i tempi e aumentano i costi, insomma. Se l’investimento originario ammontava a 79.500.000 euro, le varianti progettuali nel frattempo hanno portato il totale a 160 milioni di euro, a cui si aggiungono i 15 milioni per migliorare l’accessibilità viaria alla struttura. Tempi più brevi - si spera - per l’ospedale di Campiglione di Fermo. I rallentamenti nella tabella di marcia causati dal caro prezzi delle materie prime e dalla difficoltà di trovare manodopera impediranno alla struttura di essere inaugurata nel 2023, come auspicato dalla Regione. Più probabile che il completamento del cantiere arrivi nel 2024. 

Gli altri edifici

L’avvio dei lavori è datato 2018 e dai 70 milioni di euro inizialmente stimati, si è arrivati ai 140 attuali, con un raddoppio netto. «Ma i nuovi ospedali non sono gli unici in ritardo e con costi lievitati - ha osservato ieri in Consiglio regionale il dem Mastrovincenzo - enormi ritardi si registrano anche nella palazzina chirurgica al Profili di Fabriano, il cui costo è passato da 12 a 20 milioni di euro. Per non parlare dell’ex Umberto I ad Ancona, di cui ancora non si vede la luce». Di ritardo in ritardo, quando li vedremo questi ospedali?

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