Ascoli, giornalismo in lutto: morto Andrea Ferretti. Stroncato nella notte da un malore. Quintanaro doc e calciatore dilettante. I funerali in Duomo

Ascoli, giornalismo in lutto: morto Andrea Ferretti
Ascoli, giornalismo in lutto: morto Andrea Ferretti
di Pierfrancesco Simoni
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Venerdì 19 Aprile 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:25

ASCOLI Dolore e sgomento per l’improvvisa morte, a causa di un malore che lo ha colpito la notte scorsa, del giornalista Andrea Ferretti. È stato trovato senza vita nella cucina di casa a San Benedetto. Avrebbe compiuto 63 anni a maggio. Ieri mattina non rispondeva a familiari e colleghi ed è scattato l’allarme. A poca distanza dal corpo, un computer e un’agenda, inseparabili strumenti di un lavoro che aveva intrapreso da giovanissimo seguendo le orme del fratello Bruno. Dirigeva i quotidiani online Cronache Picene, di cui era stato cofondatore, e Cronache Fermane. Aveva iniziato al Messaggero, poi aveva collaborato con altre testate, prima di esplorare l’online. 

La Quintana

Il sestiere di Porta Romana era la sua seconda casa. Era consigliere rossazzurro da tanti anni ed aveva anche ricoperto il ruolo di vicecaposestiere. Per oltre 50 anni era stato figurante ed era il tamburino più longevo della rievocazione. Una militanza profonda che gli era valsa una gratifica dal sestiere: il fazzoletto bordato d’oro. Il sestiere di Porta Romana è incredulo. Il caposestiere Luigi De Santis, subito accorso per far sentire la vicinanza dell’arme alla moglie Annarita ed al figlio Valerio, è distrutto: «È stato un tuffo al cuore. Andrea era il sestiere di Porta Romana. Era la Quintana. Una figura insostituibile. Se sono caposestiere lo debbo a lui. Faremo di certo qualcosa per ricordarlo». Sopraffatto dalla commozione l’ex caposestiere Pierluigi Torquati. Andrea era un appassionato di statistiche, aveva redatto diversi almanacchi quintanari. Era spesso intervenuto ai convegni, a cadenza biennale, sulla Quintana.

Per un anno aveva anche ricoperto il ruolo di numero due del consiglio degli anziani. Così lo ricorda il presidente Massimo Massetti: «Ci siamo sentiti appena cinque giorni fa per parlare dei 70 anni di Quintana. Lo facevamo spesso. C’era un forte legame. Siamo cresciuti insieme dal punto di vista quintanaro, io a Porta Solestà e lui a Porta Romana. Poi siamo strati seduti alla stesso tavolo nel primo anno della prima esperienza nel cda. È un pugno al cuore. Il nostro rapporto era sempre schietto e diretto. Era un punto di riferimento. Un quintanaro con la Q maiuscola. Viveva la rievocazione tutto l'anno con un forte attaccamento al sestiere e alla rievocazione. Si sentirà la sua mancanza, soprattutto perché era uno storico della Quintana moderna. Era maniacale nel riportare tutto su personaggi e numeri. Un grande lutto». Messaggi di cordoglio dal cda, con un lungo post, a nome pure del magnifico messere Marco Fioravanti, dai sestieri, dal segretario provinciale di Forza Italia Valerio Pignotti, dal presidente della Provincia Sergio Loggi e dal sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, sottolineando la competenza e il contribuito reso alla vita culturale e sociale.

Il calcio

Andrea era stato un valido attaccante di varie squadre dilettantistiche del territorio; seguiva per lavoro l’Ascoli Calcio e collaborava anche con testate giornalistiche sportive nazionali. Era il nipote di Carlo Mazzone. La società bianconera deporrà un mazzo di fiori sulla poltroncina che occupava abitualmente al Del Duca in occasione di Ascoli–Modena di domani. Sarà commemorato anche dai colleghi. I funerali domani alle 10 in duomo. Dalla tarda mattinata di oggi la salma sarà ospitata nella casa funeraria Damiani.

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