ANCONA - I poliziotti sono intervenuti vicino a un cantiere in zona Tavernelle dove veniva segnalata la presenza di due ragazzi intenti a danneggiare la facciata di un palazzo. Giunti sul posto i poliziotti apprendevano che lo stabile era interessato da lavori di rifacimento esterno e che le due persone - rispettivamente due uomini di origine egiziana classe 2000 e 2003 - stavano danneggiando il cappotto termico esterno che era in fase di applicazione.
Questione di soldi
I due, alle domande dei poliziotti sul perché stessero danneggiando la facciata dell'edificio, rispondevano che si trovavano lì ed avevano compiuto tale gesto al fine di invogliare il titolare della ditta dei lavori di rifacimento dell'edificio a corrispondergli la somma dovuta per la loro prestazione. I due raccontavano di aver lavorato nel cantiere per qualche mese e di essere stati poi licenziati dal titolare, ma di vantare comunque un credito nei suoi confronti.
Usata l'asta metallica
I due, per danneggiare l'edificio, avevano utilizzato un'asta metallica adibita alla composizione di ponteggi, con la quale avevano provocato uno squarcio di circa tre metri sulla facciata. A seguito di ciò i due venivano denunciati ai sensi dell'art. 329 c.p. - Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose.
A seguito della denuncia ed all'esito dell'istruttoria condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura, in mattinata è stata emessa nei loro confronti una misura di prevenzione.
Vie legali e e danni: scatta il foglio di via
Nello specifico i due, pur potendo ricorrere per vie legali per esercitare le proprie ragioni, assumevano un atteggiamento pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica, provocando un danno di ingente valore, facendosi arbitrariamente ragione.