Irene Marabini, alfiere di Mattarella a 9 anni: «Misha era triste, gli sono stata vicino»

Irene Marabini, alfiere di Mattarella a 9 anni: «Misha era triste, gli sono stata vicino»
Irene Marabini, alfiere di Mattarella a 9 anni: «Misha era triste, gli sono stata vicino»
di Andrea Maccarone
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Domenica 28 Aprile 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 16:26

LORETO Una storia di inclusione, dai contorni puri e commoventi come solo quelli che i bambini possono dipingere. Proprio come il cuore che il piccolo Mikhailo Kalaf (Misha per i compagni di classe della 4°A alle elementari Marconi di Loreto), bambino ucraino fuggito con la mamma dagli orrori della guerra nel suo Paese, ha disegnato su un foglio di carta per la maestra Assunta Natale. Il merito di questa storia di integrazione è di Irene Marabini, 9 anni. Sono stati i suoi gesti, la sua profonda sensibilità, ad aver aiutato Misha a superare lo choc del distacco dalla sua casa, dalla sua città e da suo padre rimasto a combattere per il suo Paese.

L’avviso

Irene è stata scelta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tra i 29 Alfieri della Repubblica.

La motivazione: «Per lo spirito di accoglienza e la spontaneità dei gesti con cui ha aiutato un coetaneo ucraino in fuga dalla guerra ad ambientarsi nel nostro Paese». La comunicazione ufficiale è arrivata alla famiglia venerdì. «Siamo stati avvisati dalla preside della scuola» racconta la mamma, Marta Rossi. Il 13 maggio la piccola Irene andrà a Roma con i suoi genitori per ricevere il riconoscimento dal Capo dello Stato. «Una gioia enorme - continua la mamma -. Un encomio? Potevamo aspettarcelo, ma questo era inimmaginabile». Misha è arrivato a scuola a settembre, non parlava nemmeno una parola di italiano. «Era molto triste - racconta Irene -, così ho subito pensato di aiutarlo per farlo sentire meno solo».

I regali

Mossa da uno spirito di grande altruismo, la bambina gli ha regalato dei libri di traduzione italiano-ucraino. «Condivideva la merenda con lui, per fargli sentire la vicinanza» racconta la mamma. Una serie di gesti che per Misha hanno avuto un significato importante in quei giorni in cui, strappato dalla sua terra, si è trovato immerso in un contesto a lui del tutto sconosciuto. «Il bambino diceva spesso: “Domani arriva mio papà” - continua Marta Rossi -. Un giorno mia figlia mi ha chiesto: “Mamma, ma arriverà davvero il papà di Misha?”». La sensibilità di Irene ha stupito tutti. Ed è per questo che il Quirinale, tra i 29 Alfieri, ha voluto comprendere anche la piccola lauretana. «Sono tanto emozionata - confessa Irene -. Quando ho saputo che mi avrebbero dato questo attestato, quasi mi commuovevo». Il prossimo 13 maggio la piccola andrà a Roma per la cerimonia delle consegne.

L’attestato

Irene riceverà l’attestato dalle mani del presidente Mattarella. «Sono davvero felice - afferma, con voce ancora incredula -. Non vedo l’ora di andare a Roma». Intanto Misha ha lasciato la scuola Marconi a dicembre per raggiungere, insieme alla mamma, un altro centro di accoglienza a Fermo. «Il suo telefono, però, non funziona più» spiega Irene. Molto probabilmente è finito anche questo periodo di permanenza nel nuovo centro e si sarà dovuto spostare. «Abbiamo perso i contatti - dice la mamma -, forse sarà di nuovo in Ucraina». Ma la sensibilità di Irene resterà sicuramente nel cuore di Misha per sempre.

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