Matteo Renzi ieri a Loreto: «Sono io il vostro candidato. Sanità delle Marche in crisi con il governo di Acquaroli»

Matteo Renzi ieri a Loreto: «Sono io il vostro candidato. Sanità delle Marche in crisi con il governo di Acquaroli»
Matteo Renzi ieri a Loreto: «Sono io il vostro candidato. Sanità delle Marche in crisi con il governo di Acquaroli»
di Martina Marinangeli
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Martedì 21 Maggio 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 15:16

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ieri da Loreto ha suonato la carica per la corsa a Bruxelles della lista Stati Uniti d’Europa creata con Emma Bonino. E ha sperimentato sulla sua pelle anche le nostre croniche falle infrastrutturali: «Ci siamo fatti due ore e mezza di coda per arrivare a Pescara». Benvenuto nel tratto marchigiano della A14. «Ma Salvini è in ferie?», la frecciata al ministro alle Infrastrutture.

Che risultato si aspetta nelle Marche, in termini di voti?

«Faremo un ottimo risultato e porteremo all’europarlamento almeno 5 o 6 deputati in tutta Italia. Ai marchigiani dico: la nostra lista è l’unica che non ha nel simbolo un nome, ma un progetto. Quello degli Stati Uniti d’Europa».

Obiettivi?

«Vogliamo l’elezione diretta del presidente della commissione, l’abolizione del diritto di veto, meno burocrazia e un’Europa politica. Inoltre, siamo gli unici che, se eletti, andranno davvero a Strasburgo: chi, come Schlein, Meloni, Tajani e Calenda, si candida sapendo già di non andare in Europa sta truffando i cittadini».

Non ci sono marchigiani nella vostra lista per la circoscrizione Centro: perché?

«Sono candidato anche nella circoscrizione Centro: voglio essere io il candidato non solo della Toscana, ma anche delle Marche. L’attenzione ai marchigiani, alle imprese di questo territorio, alle eccellenze, al bisogno di infrastrutture non mancherà di certo».

Elezioni Amministrative: come si collocherà Italia Viva?

«Sosteniamo i migliori candidati sindaco e le migliori esperienze civiche. Abbiamo ottimi candidati a Pesaro, Urbino, Matelica, Potenza Picena e Treia».

Che valutazione dà al governo marchigiano di centrodestra?

«Un giudizio negativo.

Penso soprattutto alla riforma della sanità approvata dal governo di Acquaroli: liste d’attesa, carenza di personale sanitario, fanno sì che sempre più marchigiani scelgano di farsi curare fuori regione. Poca attenzione a lavoro, imprese, sviluppo economico e sociale fanno il resto».

Il modello Marche della Meloni, quindi, non ha funzionato? E soprattutto: è stato di esempio a livello nazionale?

«Se il modello è quello dell’immobilismo, direi di no. Giorgia Meloni non ha fatto una legge che incida davvero in questi anni di governo. È molto brava a comunicare ma il Paese non si governa con i tweet, servono le riforme. Quando eravamo noi al governo, abbiamo varato il Jobs Act, che ha creato più di un milione di posti di lavoro. Abbiamo abolito l’Imu sulla prima casa. E ancora: gli 80 euro, la riforma del terzo settore, la legge sul dopo di noi. Meloni ha scambiato Instagram per la gazzetta ufficiale».

Cosa pensa della Macroregione (potenziale) Marche, Toscana e Umbria? È un progetto archiviato o serve a comprimere i costi?

«Il nodo è la riforma del titolo V. Il dramma del Covid ha messo tutti davanti all’evidenza: c’è un problema di competenze fra Stato e Regioni. Con il referendum abbiamo provato a cambiarlo e non ci siamo riusciti».

Dalle Europee il governo Meloni uscirà rafforzato o indebolito?

«Quello che so è che Meloni non riuscirà a realizzare il suo progetto di consegnare l’Europa a conservatori e sovranisti. Per impedirlo, il buon risultato di Stati Uniti d’Europa sarà importante».

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