Tempesta solare geomagnetica: cos'è, quali sono le cause e quali gli effetti. Ecco cosa sappiamo

Tempesta solare geomagnetica, da oggi in arrivo sulla Terra: cos'è e quali sono le cause
Tempesta solare geomagnetica, da oggi in arrivo sulla Terra: cos'è e quali sono le cause
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Venerdì 10 Maggio 2024, 17:18

È allarme tempesta geomagnetica, un fenomeno solare che riguarda anche il nostro pianeta: i primi effetti dovrebbero manifestarsi già stasera (10 maggio), mentre quelli più intensi sono previsti nella giornata di sabato 11 maggio. Il Centro di previsione meteorologica spaziale dell'agenzia statunitense Noaa ha aumentato il livello previsto per la tempesta a quello G4, il secondo più alto sulla scala, che prevede impatti sulla rete elettrica, sui sistemi di navigazione satellitare come il Gps e problemi a satelliti e veicoli spaziali, oltre alla maggiore probabilità di poter ammirare le aurore boreali anche a basse latitudini. «La tempesta potrà iniziare già oggi e proseguirà poi nella giornata di domani. Ma l'attività solare si manterrà intensa anche nel prossimo periodo, ci stiamo avvicinando al picco», dice all'ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste.

 

Il sole e il massimo solare

Il sole sta attraversando un periodo di notevole attività, il più intenso degli ultimi due decenni. Le conseguenze di questo fenomeno astronomico non sono solo di ordine scientifico ma influenzano anche la vita quotidiana sulla Terra, causando fenomeni spettacolari come aurore boreali più vivide e interruzioni delle comunicazioni radio e satellitari. Durante il ciclo d'inversione della polarità, i campi magnetici solari subiscono una rotazione, che porta alla formazione di macchie solari e all'espulsione di massa coronale con potenti eruzioni di materiale solare che possono avere un impatto diretto sul nostro pianeta. Bill Murtagh, coordinatore del Centro di previsione meteorologica spaziale della Noaa, ha spiegato che siamo attualmente al culmine di questo ciclo solare, un periodo noto come “massimo solare”. 

Le cause della tempesta

La tempesta è dovuta all'intensa attività di un gigantesco gruppo di macchie solari, chiamato AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, dunque 16 volte circa le dimensioni della Terra. Si tratta di una delle regioni più grandi e attive osservate in questo ciclo solare, che è iniziato a dicembre 2019. La sua estensione lo mette in grado di rivaleggiare con un altro enorme gruppo di macchie solari, quello di Carington, che fece sentire i suoi effetti tra agosto e settembre 1859, provocando incendi negli uffici del telegrafo e innescando aurore vicino all'equatore. «La regione AR3664 è caratterizzata da una grande complessità, con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile - osserva Messerotti - ed è così grande che è visibile anche ad occhio nudo, ovviamente sempre con un'adeguata protezione». 

Comunicazioni radio e blackout 

I brillamenti solari, frequenti nel periodo di massimo, sono intense liberazioni di energia che si verificano quando l'energia accumulata nei campi magnetici solari viene improvvisamente rilasciata.

I brillamenti possono emettere radiazioni che vanno dalle onde radio ai raggi X e ultravioletti. Quando questi raggiungono la Terra, possono disturbare la ionosfera e influenzare le comunicazioni radio, specialmente quelle che avvengono a latitudini elevate. Durante un'emissione di massa coronale, invece, una grande bolla di gas viene scagliata dal Sole nello spazio. Se questa nuvola di particelle solari colpisce la Terra, può scatenare intense tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono causare variazioni nel campo magnetico terrestre, che a loro volta possono indurre correnti elettriche negli oggetti conduttori sulla Terra, come le linee elettriche, potenzialmente portando a blackout estesi.

 

Aurore e satelliti

L'interazione delle particelle espulse dal Sole con il campo magnetico terrestre è anche responsabile della creazione delle aurore (boreali nel nord e australi nel sud). Durante i periodi di massimo solare, le aurore diventano più frequenti e possono apparire a latitudini più basse del solito, rendendo questo fenomeno visibile a molte più persone. L'aumento delle radiazioni durante il massimo solare può danneggiare i satelliti e rappresenta un rischio ulteriore per la salute degli astronauti, specialmente quelli in missione fuori dalla protezione del campo magnetico terrestre (per esempio quelli diretti verso la Luna o Marte). La tecnologia sensibile e le infrastrutture basate sulla precisione dei sistemi di posizionamento globale (GPS) possono essere disturbate dai cambiamenti nella ionosfera causati dall'attività solare. Questo può influenzare la navigazione, le telecomunicazioni e anche le operazioni di volo. Agenzie come la Noaa si occupano proprio di monitorare tutto questo. 

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