Fermata una donna di 50 anni, da sette perseguitava a Porto Sant'Elpidio l'ex convivente

Fermata una donna di 50 anni, da sette perseguitava a Porto Sant'Elpidio l'ex convivente
Fermata una donna di 50 anni, da sette perseguitava a Porto Sant'Elpidio l'ex convivente
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Martedì 26 Marzo 2024, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 18:30

PORTO SANT'ELPIDIO - Le volanti della Questura  di Fermo, hanno fermato in extremis una donna che perseguitava l'ex convivente dal 2017. Nella circostanza, pochi giorni fa un uomo di circa 50 anni, residente a Porto Sant’Elpidio, si e recato presso Ia stazione dei carabinieri di Porto Sant'Elpidio per denunciare il danneggiamento delle telecamere di videosorveglianza della propria abitazione.

L’uomo, il giorno successivo, terminato il turno di lavoro, giunto nei pressi della propria abitazione, aveva notate tra le auto una persona nascosta, con lo stesso cappotto della persona travisata che aveva danneggiato il sistema di videosorveglianza.

Quest'ultimo, sospettando che si potesse trattare di una donna da lui conosciuta, manifestando, al contempo, timore per Ia sua incolumità considerate che in passato, ovvero nel 2017, nei confronti della stessa era stata adottata una misura cautelare della custodia in regime di arresti domiciliari, e successivamente, nel 2018, un divieto di avvicinamento alia vittima, contattava il 112 N.U.E. e raccontava quanto sopra. Prontamente l'operatore della Centrale Operativa inviava una Volante sui posto.

I poliziotti, vedendo l'uomo in macchina scosso e intimorito, decidevano di accompagnarlo presso Ia propria abitazione. A distanza di pochi metri dalla vittima, da dietro un'autovettura in sosta, usciva repentinamente una donna incappucciata che correva verso il richiedente e, arrivata ad una distanza di circa 2 o 3 metri, notata Ia presenza dei poliziotti, si dava alla fuga. lmmediatamente raggiunta dagli agenti notavano che dalla mano sinistra della donna cadeva a terra un coltello da cucina di circa 20 centimetri e, con non poca fatica, in quanto opponeva resistenza per cercare di guadagnare Ia fuga, veniva ammanettata. La donna, una polacca di 50 anni, veniva accompagnata pesso questi uffici per gli accertamenti del case e per Ia mancanza di un documento di identificazione.

La vittima giungeva in Questura per denunciare quanto accaduto, riconosceva Ia donna e forniva i video dei danneggiamenti del giorno prima, dove dalla cui visione si riscontravano elementi compatibili con l'abbigliamento della donna indossanti nei fatti accaduti nella serata del 24 marzo. La donna veniva deferita in state di liberta i reati di porto di armi od oggetti atti ad offendere, atti persecutori aggravati e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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