Ravvedimento speciale, la nuova scadenza è il 31 maggio 2024: ecco le novità e quali cartelle sono coinvolte

La legge di conversione del Decreto Milleproroghe ha esteso il raggio d'azione anche alle dichiarazioni relative al 2022

Ravvedimento speciale, la nuova scadenza è il 31 maggio 2024: ecco le novità e quali cartelle sono coinvolte
Ravvedimento speciale, la nuova scadenza è il 31 maggio 2024: ecco le novità e quali cartelle sono coinvolte
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Lunedì 8 Aprile 2024, 15:10

Il Ravvedimento speciale è uno degli strumenti della tregua fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2023, che ha dato ai contribuenti la possibilità di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti pagando le sanzioni ridotte a un diciottesimo, anziché a un decimo del minimo come previsto dal ravvedimento operoso canonico, e rimuovendo le violazioni e le omissioni. La legge di conversione del Decreto Milleproroghe ha esteso il raggio d'azione anche alle dichiarazioni relative al 2022 e la scadenza per accedervi è stata fissata al 31 maggio 2024. Vediamo insieme cosa pagare entro la fine del mese di maggio e quali sono le novità.

Le scadenze

Il calendario è stato rivisto più volte e per questo è importante fare chiarezza. Le ultime modifiche hanno riguardato anche l’ambito di applicazione. Attraverso il DL n. 39/2024 Decreto Superbonus) è stata fissata una nuova scadenza al 31 maggio 2024. Entro questa data è possibile rimuovere le violazioni e versare gli importi dovuti. C’è un importante fattore a cui prestare attenzione: il calcolo delle rate da versare non è uguale per tutti, ma cambia in base al periodo d’imposta che è oggetto della regolarizzazione.

Le novità

I contribuenti hanno la possibilità di pagare le sanzioni ridotte ad un diciottesimo e non ad un decimo del minimo, così come prevede il ravvedimento operoso canonico. Vengono rimosse, inoltre, le violazioni e le omissioni. La misura è stata oggetto di un'ulteriore estensione, dal momento che vi rientrano anche le dichiarazioni relative al 2022. La nuova deadline del 31 maggio, che va a sostituire la precedente del 31 marzo, è valida per tutti i periodi d’imposta e va a sciogliere i dubbi sul campo di applicazione del ravvedimento speciale, le cui tempistiche diventano più lunghe. 

Le rate

Quanti accedono al nuovo ravvedimento speciale per il 2022 hanno la possibilità di pagare gli importi dovuti in un’unica soluzione.

In alternativa è possibile usufruire di un piano in quattro rate. Chi rientra, invece, nel cosiddetto ravvedimento originario (2021 e anni precedentu) deve versare la somma completa o le prime cinque rate, che al momento risultano essere scadute. Il calendario è il seguente: prima rata entro il 31 maggio 2024; seconda rata entro il 30 giugno 2024; terza rata entro il 30 settembre 2024; quarta rata entro il 20 dicembre 2024. Per il ravvedimento speciale, il cui ambito di applicazione sono le violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e ai periodi d’imposta precedenti: un importo pari a cinque delle otto rate previste entro il 31 maggio; sesta rata entro il 30 giugno 2024; settimana rata entro il 30 settembre; ottava rata entro il 20 dicembre 2024.

Il commento dei commercialisti

«La conferma della riapertura dei termini del ravvedimento operoso speciale previsto dalla Legge di Bilancio 2023, come risulta dalla bozza del decreto approvato dal Consiglio dei ministri di due giorni fa, è particolarmente apprezzabile, perché consentirà ai contribuenti di regolarizzare le violazioni tributarie diverse dagli omessi versamenti e dalle omesse dichiarazioni, anche per anni precedenti al 2022». Parola del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, che riferisce come «la regolarizzazione delle annualità 2021 e precedenti era rimasta esclusa dalla legge di conversione del Milleproroghe di febbraio scorso che ha esteso il ravvedimento speciale alle violazioni commesse nell'anno 2022». «Per rimuovere l'anomalia - prosegue - il Consiglio nazionale si è prontamente attivato con il ministero dell'Economia», e positiva è «la proroga al 31 maggio del termine, in scadenza a fine mese, per la rimozione delle violazioni e per il pagamento di quanto dovuto». 

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