Nato, via all'esercitazione Neptune Strike 2024: è guidata da tre portaerei Ue (una è l'italiana Cavour)

Le manovre coinvolgono oltre 4600 uomini e navi e mezzi da oltre 15 alleati e si estende dal Mediterraneo orientale fino alle coste del Baltico, da Istanbul a Helsinki

Nato, via all'esercitazione Neptune Strike 2024: è guidata da tre portaerei Ue (una è l'italiana Cavour)
Nato, via all'esercitazione Neptune Strike 2024: è guidata da tre portaerei Ue (una è l'italiana Cavour)
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Martedì 30 Aprile 2024, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 08:17

La Nato mostra i muscoli sul fronte orientale e dà il via a Neptune Strike 2024: un'esercitazione navale e anfibia che coinvolge oltre 4600 uomini e navi e mezzi da oltre 15 alleati e si estende dal Mediterraneo orientale fino alle coste del Baltico, da Istanbul a Helsinki. Teste di serie dell'esercitazione tre portaerei europee, la spagnola Juan Carlos I, l'italiana Cavour e la francese Charles De Gaulle, che sino al 10 di maggio hanno ceduto i loro comandi, una prima volta assoluta per la nave francese, al comando centrale Nato. Consistente anche la partecipazione delle forze armate turche con la portaerei Anadolu, di quelle di Albania, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Turchia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

 

Lo scopo

Scopo dell'operazione è affinare il coordinamento delle forze Nato e rafforzare la capacità di agire come un solo esercito. Prima esercitazione da stato membro per la Svezia che partecipa al Neptune Strike con degli elicotteri nella parte baltica delle manovre.

Le missioni

Tra i punti salienti anche una simulazione di sbarco su una spiaggia cretese, occasione per gli alleati di mettere in pratica nuovi mezzi e tecnologie e valutare le loro performance sul terreno delle coste del Mediterraneo. Tra gli obiettivi dell'esercitazione Nato anche la risposta a nuove sfide, come spiega a bordo della portaerei spagnola Juan Carlos I il capo di stato maggiore del gruppo di combattimento Dedalo, David Duran: «La sorveglianza di cavi sottomarini e gasdotti oggi è un elemento sempre più centrale dei pattugliamenti sia nel Baltico che nel Mediterraneo».

Tra Italia e Spagna inoltre l'intesa va oltre il semplice coordinamento. «Grazie ai progetti Siaf e Silf le procedure operative dei battaglioni anfibi e degli incursori di marina italiani e spagnoli sono ormai estremamente simili, con gli italiani abbiamo più che un'amicizia, siamo fratelli e assolutamente interoperabili», dice Duran all'ANSA sottolineando che il Gruppo Dedalo è infatti atteso in Italia per l'esercitazione Mare Aperto.

 

La futura difesa europea

Nel coordinamento tra alleati Nato c'è anche il seme della futura difesa europea. Il comandante della Juan Carlos I, Ricarco Gomez, ricorda infatti che proprio dal ponte della sua nave l'alto rappresentante Ue Josip Boprrell riaffermò l'impegno di Bruxelles per la creazione dei corpi europei di intervento rapido, durante la presidenza spagnola. Spagna, Italia e Francia dunque con tre portaerei sorelle oggi guidano il comando delle manovre e puntano ad affinare la quotidianità di un coordinamento sempre più strutturato, a ricordare che fino all'obiettivo, ancora lontano, di un esercito europeo una difesa comune sul campo già c'è, e si chiama Nato.

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