Incidente in moto, Giuseppe non ce l'ha fatta: morto a 18 anni dopo tre settimane di agonia. Gli amici: «Sei volato via troppo presto»

Il ragazzo è morto lunedì in ospedale dopo quasi tre settimane di agonia

Incidente in moto, Giuseppe non ce l'ha fatta: morto a 18 anni dopo tre settimane di agonia. Il dolore degli amici
Incidente in moto, Giuseppe non ce l'ha fatta: morto a 18 anni dopo tre settimane di agonia. Il dolore degli amici
di Redazione web
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 12:57

Un ragazzo di 18 anni, Giuseppe Carrino, è morto all'ospedale di Baggiovara (Modena) dove era ricoverato in terapia intensiva dallo scorso 5 aprile dopo un incidente stradale in moto. A darne notizia è la stampa locale. Giuseppe non ce l'ha fatta ed è morto lunedì in ospedale dopo quasi tre settimane di agonia.

Giuseppe morto a 18 anni

Il giovane il giorno dell'incidente stava percorrendo via Monte Bianco a Massa Finalese in sella alla sua moto che si è scontrata con un'auto. Carrino a seguito dell'impatto è stato sbalzato a diversi metri di distanza. Il 18enne è deceduto all'ospedale nella giornata di lunedì. La famiglia di Carrino è originaria di Afragola, Napoli, e si era trasferita nel Modenese quando Carrino era un bambino. 

«Dovremmo scrivere di calcio e divertimento e invece il sorriso ogni tanto si offusca e ci impone di pensare a quanto è preziosa la vita», scrive su Facebook la Junior Finale, società in cui Giuseppe era cresciuto giocando a calcio. «Salutiamo Giuseppe, ragazzino a cui il destino e un incidente hanno negato la possibilità di diventare grande; ci stringiamo a suo fratello Mimmo e a chi gli ha voluto bene fino alla fine.

Giuseppe ha giocato con noi alcuni mesi dello scorso campionato nella Juniores agli ordini di mister Matteo Botti, Stefano Murgia e Danny Malagoli; Mimmo è ancora qui e a lui pensiamo in questi frangenti. Un abbraccio».

Chi era Giuseppe Carrino

Nato ad Afragola (Napoli) e trasferitosi con la famiglia a Massa Finalese fin da piccolo, Giuseppe Carrino viveva nella provincia modenese insieme al papà Vincenzo e alla compagna del padre, Angela. Qui da molti anni praticava Kick Boxing e lavorava per la Titan. Moltissimi i messaggi di cordoglio da parte degli amici, colleghi e compagni di allenamenti, che per tutta la giornata di ieri sono stati a casa del ragazzo. «Siamo sconvolti per quanto è successo. Tante volte Giuseppe è venuto qui in negozio con papà o con Angela che lo ha cresciuto come un figlio. Proprio lei mi ha raccontato che sembrava esserci un miglioramento delle sue condizioni. Abbiamo tutti sperato ma poi…qualcosa è successo, tutto è precipitato e Giuseppe non è più tra noi», ha raccontato un'amica di famiglia.

«Giuseppe si allenava da noi da sei anni – ricorda il suo maestro di Kick Boxing, Gaetano Ferraresi –. L’ho visto crescere, era davvero molto giovane quando ha iniziato a venire qui in palestra. Quando ha iniziato a lavorare (prima per una azienda di ceramica, poi per la Titan) aveva smesso, ma da un mese avevamo ripreso di allenamenti. L’ultima volta che l’ho visto era giovedì, esattamente un giorno prima del tragico incidente. Non ci sono parole a fronte di un dramma così grande». Molti anche i messaggi sui social: «Sei volato via così presto che non ho nemmeno avuto il tempo di vederti un’ultima volta. Sei stato il ragazzo più forte che abbia mai conosciuto. Sarai sempre nel mio cuore. Ciao piccolo mio sorridi almeno lassù», ha scritto un amico.

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