Non fischia fallo, arbitra viene presa per il collo: un anno e sei mesi all’ex mister della Virtus Fabriano

Non fischia fallo, arbitra viene presa per il collo: un anno e sei mesi all’ex mister della Virtus Fabriano
Non fischia fallo, arbitra viene presa per il collo: un anno e sei mesi all’ex mister della Virtus Fabriano
di Federica Serfilippi
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Venerdì 10 Maggio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:31

SENIGALLIA Era tutto accaduto quando mancava una manciata di minuti alla fine della partita di calcio a 5 under 17. Il risultato del match tra il Senigallia Calcio e la Virtus Team Fabriano era fissato sull’11 a 4 per la squadra di casa. L’allenatore degli ospiti, il fabrianese Emanuele Farneti, era andato su tutte le furie dopo un fallo non fischiato dalla direttrice di gara, Federica Cardinali della sezione di Jesi.

Il rosso

Le proteste, stando a quanto era emerso nel referto arbitrale, avevano fatto scattare il cartellino rosso per il mister.

La reazione? Per la procura, il 47enne aveva aggredito l’arbitra, afferrandola per il collo. La donna, 35enne, era finita al pronto soccorso con un trauma contusivo distrattivo del rachide cervicale.

La prognosi era stata inizialmente di 7 giorni, poi aumentata a 42. La partita era stata inevitabilmente sospesa e al campo di via Cellini erano dovuti arrivare i carabinieri. Era il pomeriggio del 24 novembre del 2019. A quattro anni e mezzo di distanza dai fatti, è arrivata la sentenza della giustizia penale: Farneti è stato condannato dal giudice Maria Elena Cola a scontare un anno e sei mesi, pena sospesa. All’arbitra, parte civile con l’avvocato Jacopo Saccomani, andranno 10mila euro di risarcimento.

La direttrice di gara, dopo essere uscita dall’ospedale, aveva sporto denuncia al Commissariato di Jesi, ribadendo la versione dei fatti già messa nero su bianco nel referto arbitrale. Stando a quanto denunciato, il fischietto rosa già nel corso della partita aveva ripreso più volte l’allenatore della squadra avversaria, per l’atteggiamento «irrispettoso e ingiurioso». La donna avrebbe ricevuto anche alcuni insulti. Stante il perdurare della proteste, l’arbitra aveva avvisato Farneti: se avesse continuato con tale comportamento, lo avrebbe allontanato dal campo.

E, così, è stato: dopo un fallo di gioco non fischiato (particolarmente violento, dice Farneti), era scattato il cartellino rosso per proteste. «Mister - aveva detto la direttrice di gara, questo comportamento non è più tollerabile, è espulso. Deve uscire». Sempre secondo la versione accusatoria, l’allenatore avrebbe risposto in malo modo: «Tu non sai fare niente, chi ti ci ha mandato?». Il 47enne si sarebbe allontanato dalla panchina, per poi aggredire la donna: almeno questo è quanto ha contestato la procura. «Vengo prima afferrata per le spalle, poi con un braccio intorno al collo che si stringeva a tenaglia. Sento il collo scricchiolare. Mi cadono gli occhiali a terra, si sciolgono i capelli che avevo legati. Ho sentito forte dolore» aveva scritto l’arbitra nel referto.

L’altra versione

La violenza era costata all’allenatore una squalifica di tre anni. Ha chiuso con il calcio, non è più tornato ad allenare. «La condanna e il tenore del risarcimento sono sproporzionati» dice l’avvocato difensore Piergiorgio Trinei. «Il mio assistito ha avuto una reazione d’impeto dopo essere stato spintonato dall’arbitra, che non aveva fischiato un fallo molto grave: un ragazzino era finito sotto la gradinata. Si trattava dell’ennesimo intervento non sanzionato nell’arco di tutta la partita. Faremo appello».

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