Santa Maria Nuova, rubano i computer per la Dad: blitz a scuola, in due a processo

Santa Maria Nuova, rubano i computer per la Dad: blitz a scuola, in due a processo
Santa Maria Nuova, rubano i computer per la Dad: blitz a scuola, in due a processo
di Federica Serfilippi
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Sabato 4 Maggio 2024, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 11:43

SANTA MARIA NUOVA Il furto si era consumato in piena pandemia, nel novembre 2020, quando le scuole alternavano sprazzi di aperture a lunghe chiusure a causa dell’alto numero dei contagi da Covid 19. I ladri si erano portati a casa 14 pc nuovi di zecca: acquistati con i fondi del Pon, erano destinati alla didattica a distanza e alle famiglie meno abbienti per far studiare i ragazzi da casa. A tre anni e mezzo dai fatti, sono finiti a processo due ragazzi su cui i carabinieri avevano stretto il cerchio, identificandoli come gli autori del blitz avvenuto all’istituto comprensivo De Amicis di Santa Maria Nuova.

L’accusa

Davanti al giudice Pietro Renna, il procedimento per furto aggravato si è aperto nel confronti di un 31enne e di un 27enne, entrambi residenti nel paese della Vallesina e originari del Nord Africa.

Il processo vero e proprio inizierà il 12 luglio con l’audizione dei primi testimoni. Il colpo risale alla notte tra il 17 e il 18 novembre 2020. Era stato il dirigente scolastico a sporgere denuncia per il furto consumato all’interno dell’istituto comprensivo di via Ravagli che, al suo interno, ospita la materna, la primaria e la media. Il valore del bottino si aggirava attorno ai 9 mila euro. I pc erano arrivati a scuola pochi giorni prima del furto, tanto che ancora non erano stati tolti dalle loro scatole.

Il fondo cassa

I ladruncoli, stando all’accusa, si erano portati via anche 53 euro, trovati all’interno dell’asilo: la somma rappresentava il fondo cassa che i docenti avevano accumulato per comprare il caffè. Stando a quanto ricostruito all’epoca dei fatti, per entrare nell’edificio, i ladri avevano forzato una porta antipanico, poi una volta all’interno avevano divelto alcuni armadietti, addirittura uno blindato erano stato segato con un frullino elettrico. Dentro, c’erano i 14 computer. Ad accorgersi del furto, erano stati la mattina dopo gli insegnanti e il personale Ata. Sul posto, erano accorsi i carabinieri della Compagnia di Jesi. Dura la risposta del sindaco Alfredo Cesarini: l’emissione di un’ordinanza con cui imponeva il divieto di ritrovo nelle vicinanze di tutte le scuole (giardini e aree adiacenti) dalle 17 alle 22.

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