OSIMO I riflettori del Ministero dell’Economia e Finanza sul Comune di Osimo. Dove la scorsa settimana, per due giorni, gli ispettori arrivati da Roma hanno svolto delle verifiche negli uffici ragioneria di Palazzo Comunale. Nel mirino il rispetto dell’articolo 147 del Testo Unico degli Enti Locali, ovvero il controllo interno che il Comune deve svolgere periodicamente sulle società nelle quali detiene delle partecipazioni. Non è chiaro se l’ispezione sia partita da una segnalazione per inadempienze o se prevista a campione come per tutti gli organi di controllo.
Le procedure
Di certo non trattandosi di Corte dei Conti ma di Mef la verifica non è sulla tenuta economica di Comune e società partecipate, semmai sulle procedure da rispettare per i controlli interni, sui contratti di servizio, sugli organi di amministrazione. Tuttavia, l’ispezione a due mesi dal voto amministrativo a Osimo e proprio sulle società partecipate, come avvenuto di recente in altri Comuni italiani dove poi sono scoppiati casi politici, ha fatto storcere il naso a qualcuno a Palazzo. Non al sindaco Pugnaloni, che ieri sollecitato in merito si è dimostrato sereno e fiducioso, anzi, sostiene che «non essendoci stata alcuna contestazione per presunte inadempienze, l’ispezione del Mef credo proprio sia partita per un controllo a campione come previsto dalla legge». Pugnaloni si dice «sereno sul lavoro che svolge quotidianamente il personale degli uffici comunali predisposti a questa materia, che è sicuramente molto complessa. Sono certo che abbiano operato con diligenza e professionalità».
Lo scenario
Nessun dissesto in vista, insomma. Anzi, Pugnaloni evidenzia che «ogni anno il Comune entro il 30 settembre approva il bilancio consolidato che tiene proprio conto anche di entrate e uscite delle partecipate». Di per sé invece il Comune ha un bilancio annuale sui 35-40 milioni di euro, ma anche qui per Pugnaloni non ci sono anomalie: «Rispetto al 2014 abbiamo dimezzato l’indebitamento dell’ente e abbiamo registrato avanzi d’amministrazione rilevanti negli ultimi anni perché -spiega- siamo sempre prudenti nell’iscrizione delle entrate nel bilancio di previsione. Insomma, le casse comunali sono in salute».