FALCONARA - Una vita d’inferno, prima compressa dai maltrattamenti, poi dagli atti persecutori perpetrati dall’ormai ex marito, un 40enne falconarese. Lei, un’anconetana di 39 anni, è scoppiata a piangere quando ieri mattina il collegio penale ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti dell’imputato: 4 anni e 3 mesi.
«Era diventato il mio nemico» aveva detto la donna, parte civile con l’avvocato Elisa Gatto, nell’udienza doveva aveva raccontato tutti i soprusi subiti a partire dal 2018, alcuni sotto gli occhi dei due figli.
Le accuse
«Quando ho deciso di andarmene, mi ha spento una sigaretta addosso e mi ha riempito di calci e pugni.
Nel giugno del 2021 il 40enne si sarebbe accanito anche contro la figlia adolescente: «L’ha presa per il collo, lui le stava per dare un cazzotto, ma mi sono messa in mezzo e l’ho fermato» aveva raccontato l’ex moglie in riferimento all’episodio. Dopo l’allontanamento di lei dalla casa familiare, sarebbe scattato lo stalking, con pedinamenti e minacce. Lui le avrebbe anche scritto insulti sul lunotto dell’auto. Tra le minacce: «Appena arriviamo a casa ti lascio morta»; «ti sbatto contro il muro e ti apro a metà»; «ti faccio passare le pene dell’inferno, ti spezzo le ossa». L’uomo, che stando a quanto emerso nel corso del processo aveva il vizio dell’alcol, ha sempre negato ogni contestazione. Probabile il ricorso in appello.