Per decenni le canzoni hanno avuto un’unica vita: si incidevano, poi usciva l’album e i più fortunati potevano sentirle passare in radio, alla tivù o nel jukebox. Per riascoltarle, per farle continuare a vivere, bisognava comprare per forza il disco, altrimenti niente. L’esistenza di una canzone era dunque piuttosto prevedibile, ma oggi non è più così: grazie all’avvento di social come TikTok e Instagram, le canzoni come gli indù possono reincarnarsi, godere di una seconda vita.
Tre esempi per spiegare questo fenomeno: primo su tutti il boom di “Beggin’” cantata dai Maneskin, esplosa grazie alla spinta di TikTok.
Seconda vita anche per “Tu comm’a me” di Gianni Celeste, con il video virale di Duracell e Signor Franco, in cui cantano “povero gabbiano, ha perduto la compagna”. La frase è diventata un tormentone, i gabbiani per strada diventati i protagonisti di Instagram e il cantante neomelodico Gianni Celeste gettonassimo per concerti e feste.
E poi l’esplosione nei Reel di “Vienna” di Billy Joel, utilizzata per video rilassanti con panorami meravigliosi. Tutti di corsa verso non si sa cosa, scrolliamo e rimaniamo imbambolati sulle note di questa canzone del 1977: “slow down, your doing fine”. Ci proviamo.