“Dieci”, note d’oltreoceano: il debutto dei marchigiani Americana Rock Band con la musica proveniente dagli States

“Dieci”, note d’oltreoceano: il debutto dei marchigiani Americana Rock Band con la musica proveniente dagli States
“Dieci”, note d’oltreoceano: il debutto dei marchigiani Americana Rock Band con la musica proveniente dagli States
di Saverio Spadavecchia
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Martedì 23 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13:16

Pubblicato da Etralab il debutto dei marchigiani Americana Rock Band, sestetto capace di raccontare la grande musica proveniente dagli States con un piglio tutto italiano. Con “Dieci” la band raccoglie dieci canzoni inedite che guardano al rock d’oltreoceano, scegliendo però la lingua italiana e proponendo testi che raccontano storie di vita quotidiana, piccoli affreschi di provincia e riflessioni sulla società.

Il sound

Il sound è quello tipicamente americano, in una formazione a sei elementi che vede Gabriele Bernacconi alla voce, Gian Maria Ricci e Alessandro Raggi alle chitarre, Mario Chinni alle tastiere, Luca Perini al basso ed Emanuele Belli alla batteria. Quello proposto è un rock ricco di sfumature, a tratti anche cupo e nostalgico, in cui l’arrangiamento strumentale crea un tappeto sonoro sopra il quale la voce costruisce melodie. L’idea, il primo nucleo della band, ha preso forma nel 2013, con una formazione a 5 e senza tastiera. I “soliti” cambi di formazione e l’arrivo delle tastiere a completare in maniera definitiva il sound a stelle e strisce dei marchigiani. Una band, nonostante i cambiamenti, di amici con una passione viscerale verso la musica e la voglia di fare qualcosa di più di semplici cover. «Il percorso è stato quello di registrare 2 pezzi in studio ogni anno, dopo aver lavorato in sala prove per limare e perfezionare ogni dettaglio», spiega Alessandro Raggi, uno dei chitarristi degli Americana Rock Band che racconta anche il processo di registrazione e produzione dell’album.

La registrazione

«Abbiamo registrato le parti strumentali da Manuele Pesaresi all’interno dei Dyne Engine Studio a Castelfidardo, con le voci registrate da Gabriele Bernacconi in uno studio di Bologna.

Il tutto ovviamente con la supervisione di Manuele. È stato un bel mix, ci siamo divertiti ma in questa maniera il percorso di registrazione delle canzoni si è allungato un po’ rispetto al previsto. Non è stato un male intendiamoci – prosegue Raggi – perché tutto è stato funzionale per la buona riuscita di tutto il nostro progetto. Manuele ha anche curato missaggio e mastering finale di “Dieci”». I riferimenti sono al classic rock americano, quello dei Counting Crows e di Bruce Springsteen con la E-Street Band. Il disco, uscito in digitale su tutte le piattaforme di streaming e prossimamente anche in formato fisico, è il frutto di 5 anni di lavoro, periodo nel quale la band ha scritto ed arrangiato i brani senza sollecitazioni esterne, operando quasi in maniera “artigianale”.

I brani

Tra i brani anche l’intensa “In fila indiana” che narra il ritorno a casa di un giovane dopo una guerra e “La mia band” dove nel tessuto musicale compare anche la fisarmonica, suonata dal tastierista Mario Chinni. «La registrazione di quest’ultima canzone è stata incredibile, con il solito grande contributo di Manuele Pesaresi. Chi ha ascoltato questo brano è rimasto stupito». In fase di definizione anche una serie di concerti, con una prima data da celebrare proprio a Fabriano nei prossimi mesi. Ancora niente di ufficiale, ma gli Americana Rock Band promettono di portare in giro per l’Italia un sound tipicamente a stelle e strisce. «Vogliamo portare nella nostra città questo disco, presenteremo tutto il disco. Poi ci saranno concerti anche a Bologna e Modena, ma anche in questo caso con date da definire al 100%».

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