FANO - Irriducibili, dopo aver messo più volte a soqquadro il quartiere, i bulli del Poderino hanno pensato bene di distruggere l’albero di Natale eretto in piazza Unità d’Italia, le cui luci erano state accese l’8 dicembre scorso con il canto dei bambini della vicina scuola elementare. Era un albero fatto solo di luci, non aveva fiocchi, palle colorate o altre decorazioni natalizie, era solo una cascata luminosa che scendeva dall’alto e si allargava mano a mano che scendeva verso terra.
Proprio nella notte di Natale hanno strappato i fili, provocando l’oscurità nella piazza e simbolicamente su tutto il quartiere del Poderino.
I residenti
I residenti, che pur convivono da tempo con le provocazioni e le intemperanze di questo gruppo, sono rimasti allibiti: mai pensavano che si arrivasse a tanto.
Il comitato
Il Comitato Vivere il Poderino si è subito attivato per riparare i danni e ripristinare la funzionalità dell’albero, ma non lo farà subito. È stato deciso infatti che il buio rimarrà nel quartiere fino al 31 dicembre per far “pesare” anche sugli stessi ragazzi la responsabilità di quanto hanno fatto. Le luci si riaccenderanno con una piccola ma significativa cerimonia il primo gennaio, con la speranza che il nuovo anno porti con sé una maggiore consapevolezza. Tra l’altro il Poderino è stato il quartiere più colpito durante le scorribande effettuate nella notte di Halloween, quando non pochi cassonetti ripieni di carta sono stati messi a fuoco. Allora grazie a un pronto intervento dei vigili del fuoco le fiamme non si propagarono al di fuori delle rispettive isole ecologiche e gli agenti della Polizia Locale riuscirono pure ad identificare uno dei giovani incendiari; ma evidentemente questo non è servito a fermare i raid dei cosiddetti bulli. Come sembra che si moltiplichino le azioni vandaliche anche in altre parti della città.
Il sottopasso
Nel sottopasso di viale Cairoli, ad esempio, risultano molto ampliati gli strappi e i fori praticati nei pannelli che, realizzati dagli studenti del liceo artistico Apolloni, che avevano dato un aspetto decoroso e oltremodo piacevole al camminamento sotterraneo. Anche qui l’intento di distruggere una cosa bella, tanto per vincere la noia, ha prevalso sull’amore della propria città. Tra breve si concluderà un anno che consegna al prossimo un problema da risolvere: quello del vandalismo gratuito; un problema che impegna tutta la città, non solo le forze dell’ordine, ma la scuola, le famiglie, le istituzioni, gli educatori nessuno escluso.