I suoni delle Alte Marche, l’arte fa rete con la storia: le mille declinazioni della musica in 9 Comuni

Giacomo Rossi, Viviana Bucci, Alberto Alessandri, Sandro Pascucci, Peppino Paolini e Mario Mariani
Giacomo Rossi, Viviana Bucci, Alberto Alessandri, Sandro Pascucci, Peppino Paolini e Mario Mariani
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 30 Giugno 2023, 03:40
CANTIANO Fare rete per valorizzare un intero territorio: è questo il senso della rassegna artistico/musicale “I Suoni delle Alte Marche – Summer 2023”, coordinata dall’Unione montana del Catria e Nerone in collaborazione con i Comuni di Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio. 


La molteplicità


«Un’iniziativa plurale che fa “agire” soggetti diversi - conferma Sandro Pascucci, coordinatore della rassegna - in una sinestesia di ascolto che spazia dalla musica al teatro, alla poesia. Un lungo viaggio con 27 eventi di musica, prosa e recitazione (ad ingresso gratuito) che partirà venerdì 7 luglio e terminerà domenica 10 settembre, attraverso una rete di collaborazioni e sinergie unica nel suo genere. Un itinerario estetico–estatico, nel suo significato originario di “esperienza sensibile”. Un tragitto esperienziale che intreccia conoscenza, relazione ed emozione attraverso suoni, musica e voce». Un ampio contenitore culturale che vede coinvolti vari operatori specializzati del settore come “Alte Marche Altra Musica/Musicamorfosi”, “Terre Sonore- Fano Jazz Network”, “Teatro Libero del Monte Nerone”, “Accademia del Teatro di Cagli” e “Teatro Alte Marche Compagnia”, ognuna con le sue infinite peculiarità. 
In cartellone, tra gli altri artisti, i recital pianistici di Alessandro Petrolati e Marco Ottaviani, il jazz di Amine Mraihi, la violinista Fakizat Mubarak, il soprano Laura Muncaciu, il basso elettrico di Manou Gallo, la presentazione del nuovo album di Mario Mariani, Aion Project Trio, Pjc Quintet, Imperial Quartet, la musica per viola da gamba di Luciana Elizondo e tanto altro ancora.


Il connubio


«La rassegna – rileva il presidente della Provincia Giuseppe Paolini - tocca un territorio ricco di cultura, creatività, storia e tradizioni.

Si tratta di un vero connubio fra musica, spettacoli e opere d’arte in grado di armonizzarsi con la bellezza dei borghi delle aree interne. Un ‘unicum’ che affascinerà il visitatore anche grazie all’intreccio tra patrimonio culturale, naturalistico ed enogastronomico: l’operazione è sicuramente funzionale a promuovere un turismo di rete». È soddisfatto della realizzazione di un progetto così ampio e virtuosi anche il presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone Alberto Alessandri, nonché sindaco di Cagli: «La manifestazione è la concretizzazione di un’idea di promozione territoriale di rete, a cui stiamo lavorando per portare le alte Marche a diventare una destinazione unica, forte e coesa su tutti i fronti, inclusi quelli culturali e artistici. La cultura diventa sempre più un asset strategico per dare risonanza alla vocazione singolare-plurale delle comunità territoriali». 


Il brand


L’immagine del festival, curata da Marco Smacchia, evoca questo incontro sinergico: il fossile di una conchiglia marina che ha abitato le alture appenniniche e che oggi ritorna nel suo vortice di forme e colori. Una rassegna significativa anche in vista dell’imminente costituzione di una Dmo (Destination management organization) delle Alte Marche.

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