Amazon detta i tempi: «Operativi tra un anno per 200 destinazioni». Da Bignami ad Acquaroli e il cda di Interporto: tutte le autorità al tour di ieri

Amazon detta i tempi: «Operativi tra un anno per 200 destinazioni». Da Bignami ad Acquaroli e il cda di Interporto: tutte le autorità al tour di ieri
Amazon detta i tempi: «Operativi tra un anno per 200 destinazioni». Da Bignami ad Acquaroli e il cda di Interporto: tutte le autorità al tour di ieri
di Martina Marinangeli
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Venerdì 29 Marzo 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 07:21

JESI Il conto alla rovescia è partito. Il mega polo logistico che Amazon ha deciso di realizzare nella Vallesina - 180 milioni di euro di investimento; 1000 assunzioni a tempo indeterminato previste in 3 anni - sarà completato e pienamente operativo a metà 2025. A fissare la linea d’orizzonte è stato ieri l’amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Lorenzo Barbo, in un sopralluogo a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami e il governatore Francesco Acquaroli


Il futuro è qui

Una struttura futuristica declinata in 240mila metri quadri distribuiti su quattro piani, in cui verranno utilizzate le più recenti tecnologie robotiche del colosso dell’e-commerce.

Con caschetti, scarpe antinfortunistiche e gilet sgargianti, ieri è stato il giorno del tour in pompa magna. C’erano tutti: oltre ai sopracitati, c’erano anche il cda dell’Interporto al completo (Massimo Stronati, Roberta Fileni e Gilberto Gasparoni), tre assessori regionali (Andrea Antonini, Francesco Baldelli e Goffredo Brandoni), il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini, il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo. Solo per citarne alcuni. Nel fare da cicerone, Barbo ha spiegato che in quei locali tirati su in tempi record - il rito della posa della prima pietra era stato celebrato neanche un anno fa, il 24 maggio 2023 - verranno smistati pacchi diretti «verso 200 destinazioni diverse. Il magazzino servirà principalmente il Centro-Sud, ma è previsto che sia legato con tutta Europa». Le Marche cuore logistico del Vecchio Continente. Chi l’avrebbe mai detto. «Si tratta dell’11° sito in Italia - ha ricordato Bignami - con valori di automazione e digitalizzazione particolarmente significativi. È un’iniziativa privata, che però guardiamo con interesse soprattutto per quanto riguarda la filiera occupazionale e la garanzia delle tutele per i lavoratori. Ma credo che da questo punto di vista Amazon abbia standard qualitativi elevati». I livelli retributivi per i primi ingressi si attestano sui 1700/1800 euro lordi, con anche la 14esima. Ormai una sorta di chimera. Condizioni migliori di quelle che riescono a garantire molte delle aziende del territorio. Tanto che tra gli imprenditori della Vallesina c’è chi teme la diaspora dei propri dipendenti verso la calamita Amazon. «Abbiamo fatto un’analisi del contesto lavorativo di quest’area prima di scegliere dove realizzare l’hub - placa subito gli animi Barbo - e qui c’erano condizioni ideali per noi, con disponibilità di manodopera e in linea con le nostre esigenza. Puntiamo a migliorare il trend della disoccupazione». Nessuno scippo dunque, promette il colosso dell’e-commerce. E la speranza è che abbia un effetto propulsivo anche per un territorio in affanno dal punto di vista dello sviluppo economico. In questo senso, è in corso di elaborazione un patto tra la Regione e la multinazionale proprio per creare un legame con le nostre Pmi capace di rilanciarle. «Con Amazon c’è un’alleanza per garantire un presidio di difesa del Made in Italy contro la contraffazione che penalizza il nostro brand», allarga lo zoom Bignami. Quando sarà pienamente operativo, il centro di distribuzione avrà un ruolo importante nel supportare la rete logistica di Amazon che serve il Centro e il Sud Italia.

L’assist

Questo consentirà di aumentare l'offerta di prodotti e di supportare meglio le piccole e medie imprese che vendono su Amazon.it. Nell’attesa di vedere quanti frutti riusciranno davvero a cogliere le Pmi del territorio, c’è chi davvero sta già beneficiando della presenza della multinazionale quasi in casa. È l’interporto, storica cattedrale nel deserto che si sta avvicinando al punto di svolta: «Ci sono investitori e aziende che sono interessati a venire qui, che chiedono spazi, chiedono uffici», esulta il presidente Stronati. Ancora non è stata completato e già l’hub Amazon è diventato il Bengodi made in Marche. 

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