Porto Sant'Elpidio, auto sospetta parcheggiata davanti alla scuola (chiusa): scatta la fuga, poi resistenza verbale e fisica agli agenti

All'interno c'erano due fratelli casertani con precedenti per furti e rapina: nessuna spiegazione sulla loro presenza nelle Marche

Auto sospetta parcheggiata davanti alla scuola (chiusa): scatta la fuga, poi resistenza verbale e fisica agli agenti
Auto sospetta parcheggiata davanti alla scuola (chiusa): scatta la fuga, poi resistenza verbale e fisica agli agenti
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Venerdì 10 Maggio 2024, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 10:49

PORTO SANT'ELPIDIO La scuola era chiusa ma loro tre - un algerino e due fratelli casertani con precedenti per furti e rapini - erano all'interno di un'auto parcheggiata davanti al plesso. Alla vista della polizia un quarto uomo si è allontanato a piedi, l'auto si è messo per evitare il controllo e alla fine, i due fratelli ganno opposto resistenza verbale e fisica. 

Nei giorni scorsi il personale della Squadra Volante, impegnato nell’attività di prevenzione generale, verso le ore 17, mentre pattugliava il comune di Porto Sant’Elpidio, precisamente nei parcheggi della Scuola Galileo Galilei, chiusa, si insospettiva della presenza di un’auto Fiat 500X con a bordo tre individui. Per effettuare il controllo, durante la manovra per ritornare indietro, vedevano un quarto uomo allontanarsi velocemente a piedi, mentre l’autovettura in questione faceva retromarcia per evitare un eventuale controllo.

I precedenti

Gli agenti allora, decidevano di fermare solo il veicolo prima che svoltasse in una strada principale, mentre per l’uomo a piedi, un algerino conosciuto agli agenti, faceva perdere le proprie tracce. All’atto del controllo i tre uomini venivano identificati e risultavano essere un algerino di 25 anni e due fratelli casertani di circa 40 anni residenti in Campania.

Quest’ultimi, da controllo in banca dati, contavano numerosi precedenti per furti in abitazione, nonché in cantieri edili, rapina, ricettazione, sequestro di persona e resistenza a Pubblico Ufficiale.

L'insofferenza

Durante le fasi di identificazione, l’algerino, residente nel Fermano e regolare sul territorio italiano, al termine del controllo veniva fatto allontanare, mentre i due fratelli si mostravano fin da subito insofferenti al controllo e non fornivano una valida giustificazione del perché si trovassero in quel luogo, ma bensì versioni poco attendibili. Così, avvicinandosi agli agenti con atteggiamento aggressivo, ponevano una resistenza inizialmente verbale, poi uno di questi sferrava alcuni colpi cercando di colpire gli agenti e ad alta voce li minacciava. Vista la situazione, gli agenti afferravano uno di questi e lo facevano sedere nell’autovettura di servizio, mentre l’altro fratello inizialmente cercava di allontanarsi. Alla fine, in accordo con gli agenti, saliva a bordo della propria auto e si recava in Questura. Al termine dei controlli uno dei due fratelli veniva nuovamente denunciato all’Autorità Giudiziaria.

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