Giovane barricato in casa per 9 ore lancia piatti e bottiglie sulla strada: «Mi uccido». Lo convincono a uscire, forse è l’autore di altri raid in zona

Giovane barricato in casa per 9 ore lancia piatti e bottiglie sulla strada: «Mi uccido». Lo convincono a uscire, forse è l’autore di altri raid in zona
Giovane barricato in casa per 9 ore lancia piatti e bottiglie sulla strada: «Mi uccido». Lo convincono a uscire, forse è l’autore di altri raid in zona
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Aprile 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 17:06

FERMO - Si barrica in casa e minaccia tutti quelli che tentano di avvicinarsi, nove ore di paura a Lido Tre Archi tra giovedì notte e ieri mattina. Un giovane tunisino, dal balcone di casa al secondo piano di una palazzina in via Nenni, ha lanciato piatti e vettovaglie, bottiglie di vetro e forchette, mele e insalata a mazzi dal balcone, tutto quello che gli capitava a tiro. Urlava e minacciava di uccidere e di togliersi la vita. Frasi senza senso, scene di ordinaria follia che hanno richiesto l’intervento in forze di polizia, carabinieri, vigili del Fuoco e assistenza sanitaria.

La mobilitazione

La strada è stata transennata ed è rimasta interdetta al traffico per ore, fino alle 10 di ieri mattina inoltrate, con disagi per i residenti e i commercianti costretti all'inattività finché il giovane, alla fine esausto e braccato, è sceso in strada e si è consegnato al personale medico sanitario.

In tutto sono state 9 ore con il fiato sospeso, una lunga notte di apprensione. Prima gli hanno dato qualcosa per calmare i nervi, in ambulanza, poi è stato accompagnato all’ospedale di Fermo scortato dai poliziotti. Dalle testimonianze raccolte sul posto potrebbe trattarsi dello stesso soggetto che nei giorni scorsi è stato sentito mentre minacciava un avvocato che si occupa delle cause degli immigrati. Sono voci da accertare queste e, al contempo, gli agenti della Questura stanno cercando di capire se si tratta anche dello stesso individuo che giovedì a mezzanotte, quindi poco prima che scoppiasse il finimondo in via Nenni a Tre Archi, aveva dato in escandescenze a Porto Sant’Elpidio in via Regina Elena, dove si segnalava un soggetto che, in stato confusionale, stava prendendo a calci una Volkswagen Golf e uno scooter parcheggiati, richiamando anche lì l’intervento della polizia di Stato. Si tratta di capire se è la stessa persona e saranno utili allo scopo le telecamere. Ma a Tre Archi la faccenda è stata più complicata che a Porto Sant’Elpidio perché la crisi si è protratta tutta la notte e il giorno dopo, con il giovane che lanciava oggetti contro la polizia e i vigili del fuoco dal balcone della sua abitazione. C'erano cinque volanti della Questura, la Squadra mobile, il Radiomobile dei carabinieri di Fermo, la Croce Verde di Porto Sant’Elpidio, i pompieri e il personale dell’Azienda sanitaria con il medico che ha in cura il ragazzo e che è intervenuto sul posto per aiutare a risolvere la situazione. Praticamente c’era una concentrazione di uomini e mezzi impressionante in via Nenni per un giovane che nemmeno i familiari riuscivano ad avvicinare e che si è ferito alle braccia nella furia di lanciare tutta quella roba. Alla fine, per fortuna, la situazione si è normalizzata e nella tarda mattinata di ieri è tornata la tranquillità. In corso gli accertamenti degli inquirenti per verificare appunto il suo eventuale coinvolgimento negli altri episodi di cronaca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA