Whatsapp e Threads rimosse da Apple in Cina: «Ragioni di sicurezza nazionale». Cosa c'è dietro la decisione

Rimosse anche Signal, Telegram e Line dall'App Store: secondo il Wall Street Journal questi social veicolano messaggi critici nei confronti del presidente cinese Xi Jinping

Whatsapp e Threads rimosse da Apple in Cina: «Ragioni di sicurezza nazionale». Cosa c'è dietro la decisione
Whatsapp e Threads rimosse da Apple in Cina: «Ragioni di sicurezza nazionale». Cosa c'è dietro la decisione
di Marta Giusti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Aprile 2024, 14:19

La libertà d'espressione in Cina subisce un'ulteriore restrizione: il colosso americano dell'hi-tech Apple si è trovato costretto a rimuovere non solo Whatsapp e Threads, entrambi della Meta di Mark Zuckerberg, ma anche Telegram, Signal e Line.

Cina, rimossi da Apple store Whatsapp e Telegram: i motivi

Il Wall Street Journal riferisce che Pechino ha motivato la scelta restrittiva con «ragioni di sicurezza nazionale». La Cyberspace Administration of China avrebbe chiesto ad Apple di rimuovere WhatsApp e Threads dall'App Store perché entrambi contengono contenuti critici nei confronti del presidente cinese Xi Jinping. Restano disponibili Facebook, Instagram e Messenger insieme ad altre popolari app occidentali, tra cui YouTube e X. «Siamo obbligati a seguire le leggi dei paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d'accordo» ha detto a malincuore un portavoce della Apple, confermando l'eliminazione.

Come aggirare la censura 

Ora, ricorda il giornale americano, è possibile accedervi solo con una Vpn che aggira il "Great Firewall", la barriera telematica istituita dalle autorità di Pechino. Queste ultime hanno rimosso le app perché temono che possano diffondersi contenuti critici verso il governo, e che possano essere organizzate manifestazioni e movimenti rivoluzionari. 

Strategia di repressione del dissenso

Sono più di 14 mila le app bloccate in Cina secondo AppleCensorship.com, un sito web gestito dall’organizzazione attivista anticensura GreatFire, che monitora tale restrizione da più di dieci anni.

Fra queste alcune utilizzate per aggirare i vincoli su Internet, app di messaggistica o app collegate alla comunità LGBT.

Nel 2017, Apple annunciò la rimozione dell'app del New York Times affermando che violava le normative locali. L'anno scorso l'azienda americana ha dovuto ritirare una serie di app simili a ChatGPT, mentre Pechino stava lavorando sulle norme locali per i servizi di intelligenza artificiale generativa (IA).

Cresce anche la concorrenza 

Le richieste della censura cinese illustrano il costo che Apple deve sostenere per mantenere l’accesso a quello che è il suo principale mercato internazionale e la più grande base produttiva a livello globale. Il tutto mentre sale la concorrenza con i produttori nazionali e Pechino ha limitato l’uso degli iPhone da parte dei dipendenti statali. Spicca in questo contesto la rinascita di Huawei - colpita da forti vincoli negli Usa ai tempi della presidenza Trump - che ha appena lanciato una nuova linea di smartphone di fascia alta, Pura 70. Secondo gli analisti del settore questa novità potrebbe danneggiare ancora di più la quota di mercato degli iPhone in Cina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA