Sette droni kamikaze per distruggere una delle più importanti risorse radar dell'esercito russo, il Nebo-U. La notizia arriva da fonti ucraine e, se confermata, segnerebbe un punto importante a favore delle truppe di Zelensky. Il Nebo-U è un sistema radar a lungo raggio che opera - o meglio, operava - al di fuori dei confini ucraini, precisamente a Bryansk, oltre il confine con nord-orientale del paese. Una fonte dei servizi segreti ucraini ha riferito al Kyiv Independent che il sistema «non è più operativo» e «probabilmente si è trasformato in uno scolapasta» dopo l'attacco sferrato dai veivoli senza pilota, aggiungendo che si tratta in realtà del secondo radar distrutto dopo che nelle settimane scorse ne era stato abbattuto un altro di stanza nella regione russa di Belgorod.
Un sistema radar di questo tipo - che copre distanze fino a 700 chilometri - arriva a costare fino a 100 milioni di dollari, il che dà in primo luogo la misura del danno economico inflitto a Putin. Va poi considerata l'importanza operativa: i Nebo-U sono infatti i principali "informatori" del Cremlino, occhi e orecchie in grado di registrare gli spostamenti degli uomini e dei mezzi dell'esercito di Kiev. «Il blackout dei radar russi aiuterà le nostre truppe a condurre ricognizioni, lanciare droni e fare un uso migliore dell'aviazione militare in quest'area», ha spiegato un'altra fonte dell'intelligence al Kyiv Post.
La guerra ai radar
Non è la prima volta che l'Ucraina sferra un attacco contro i radar.