Jesi, abusata in comunità dal branco. Uno dei baby aguzzini va in cella

Jesi, abusata in comunità dal branco. Uno dei baby aguzzini va in cella
Jesi, abusata in comunità dal branco. Uno dei baby aguzzini va in cella
di Federica Serfilippi
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Giovedì 30 Novembre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:02

JESI Girava per le strade di Jesi quando è incappato nei controlli dei carabinieri del Norm. Dai primi accertamenti è emerso che il giovane, 21enne residente a Cingoli, non poteva trovarsi nella città che ha dato i natali a Federico II. Su di lui, infatti, pendeva la misura del foglio di via emesso dal questore. È stato dunque denunciato a piede libero per non aver rispettato la prescrizione. Ma scandagliando a fondo, i militari guidati dal comandante Elpidio Balsamo hanno scoperto altro. Ovvero, che sul ragazzo pendeva un ordine di carcerazione per una sentenza emessa dal Tribunale dei Minorenni.


La condanna

Il 21enne, che ha origini nordafricane, dovrà scontare sei anni di reclusione per un’accusa pesantissima formalizzata dalla procura quando ancora nona aveva raggiunto la maggiore età: violenza sessuale di gruppo. Dopo le formalità di rito espletate in caserma, il giovane è stato relegato ieri mattina in una cella del carcere di Montacuto per scontare la gravosa condanna. La trasferta da Cingoli a Jesi gli è costata carissima. I fatti per cui è stato condannato risalgono al 2019 e sarebbero avvenuti in una comunità del Maceratese che ospita ragazzi minorenni.

Comunità che non ha avuto responsabilità per l’episodio che ha visto finire sotto accusa il 21enne portato ieri in carcere. 

I fatti

Stando all’accusa, è proprio nella struttura che sarebbe avvenuta la violenza sessuale ai danni di una ragazzina e contestata dalla procura minorile dopo la denuncia di lei. Ad abusare della vittima non sarebbe stato solo il 21enne di Cingoli, ma anche altri ragazzi ospiti dalla comunità. Un episodio di violenza estrema, che ha squarciato la quotidianità di una struttura che si occupa di ospitare ragazzi con alle spalle situazioni difficili e che li accompagna in percorsi di supporto e sostegno. 

L’inchiesta

Le indagini dei carabinieri sono partite nel più stretto riserbo, considerando il reato con cui è stato aperto il fascicolo in procura e le età delle persone coinvolte. Alla fine, ascoltando le testimonianze e acquisendo ulteriori riscontri probatori, è stato incardinato un processo. Al termine del quale il giovane nordafricano è stato condannato a sei anni di reclusione. Violenza sessuale di gruppo il reato riconosciuto dai giudici e per cui ieri si sono spalancate le porte del carcere. 

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