ANCONA - Da testimone a imputato per spaccio internazionale di marijuana. Un cambio di posizione decisamente radicale avvenuto a 11 anni dal maxi sequestro di droga. La storia che riguarda il titolare di un impresa di autotrasporti che ha sede in Grecia è sbarcata ieri mattina nell’aula presieduta dal gup Francesca De Palma. L’uomo, un greco di 55 anni, è stato rinviato a giudizio. Per lui il processo inizierà nel giugno del 2024, davanti al collegio penale. Dovrà rispondere di traffico transnazionale di droga.
L’inchiesta
Si è arrivati a stringere il cerchio attorno al greco dopo indagini complesse e non prive di colpi di scena. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia nel dicembre del 2013, quando al porto di Ancona la Guardia di Finanza ferma un camion proveniente dalla Grecia. Trasportava un carico di mobili destinati a un’azienda italiana.
Peccato che tra i cassetti e pianali nel mobilio, tutto coperto dal cellophane, c’erano nascosti 350 chili di marijuana, divisi in 159 panetti.
Il colpo di scena
Come si è arrivati al 55enne? L’uomo rinviato ieri a giudizio, nel corso delle indagini sul carico di droga, era stato individuato dalla procura come il proprietario del camion fermato al porto. È stato così chiamato a testimoniare, nell’ambito del processo contro l’autista. Nel corso della deposizione si sarebbe inguaiato da solo, dicendo di aver ricevuto lui stesso il carico di mobili da due albanesi. Si è aperto un procedimento parallelo che lo ha fatto finire a processo. Inizierà a 11 anni dai fatti. L’imputato è difeso dall’avvocato Stefano Brugiapaglia.