Jesi, stagione lirica di qualità: due dei quattro titoli sono di Spontini. Spicca “La Vestale”, opera poco frequentata

Jesi, stagione lirica di qualità: due dei quattro titoli sono di Spontini. Spicca “La Vestale”, opera poco frequentata
Jesi, stagione lirica di qualità: due dei quattro titoli sono di Spontini. Spicca “La Vestale”, opera poco frequentata
di Fabio Brisighelli
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Martedì 30 Aprile 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 11:23

Il musicista incallito, specie se proveniente da fuori delle Marche, avrebbe necessità di una momentanea ma continuativa dimora all’interno di quella sorta di distretto in musica costituitosi in quel di Jesi e afferente a diversi centri vicini, a partire da Maiolati, per seguire le numerose offerte di programma, multidisciplinari e itineranti, contenute nel Pergolesi Spontini Festival, che giunto quest’anno alla sua XXIV edizione ha l’onere e l’onore di celebrare il 250° anniversario della nascita del compositore Gaspare Spontini (1774-2024). 


La doppia offerta

Gli oltre 30 appuntamenti che si terranno dal 21 luglio al 18 settembre a Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Morro d’Alba, San Paolo di Jesi, Ancona, Arcevia, Cingoli, Montecarotto, Serra De’ Conti costituiscono peraltro il primo, invitante pacchetto evocativo dell’importante data, posto che dal successivo ottobre, fino a dicembre, fa seguito la 57° Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, nell’ambito della quale due dei quattro titoli d’opera in esecuzione sono lavori concepiti dal genio spontiniano: “La Vestale” (1807), il suo capolavoro, qui in nuova produzione, e la prima esecuzione in epoca moderna del melodramma buffo “I Quadri Parlanti”, uno dei quattro manoscritti autografi ritrovati nel 2016 nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio). Gli altri due allestimenti proposti sono “Il Turco in Italia” di Gioachino Rossini e “La traviata” di Giuseppe Verdi. 


Una stagione di indubbio impegno e rilevanza che ha il merito di riportare nella terra del suo autore un’opera poco frequentata a livello teatrale. “La Vestale”, dunque: la tragédie-lyrique in tre atti su libretto in lingua francese di Victor-Joseph-Étienne de Jouy che apre la stagione il 18 di ottobre (replica il 20), di cui è protagonista una bella voce sopranile, quella di Carmela Remigio, nella parte di Giulia.

Nella sua opera Spontini provvede con indubbia efficacia al raccordo della musica alla situazione scenica, alla cura della fusione tra voci e strumenti, tra canto e recitazione, secondo i dettami della riforma operata nel melodramma da Gluck; adotta un linguaggio musicale che si lascia apprezzare per un robusto respiro sinfonico, che va a conciliarsi peraltro con un melodismo all’italiana di ampio e nobile respiro. A novembre (l’8 e il 10), “Il Turco in Italia” di Rossini è pronto a farci immergere in un’atmosfera di comicità marezzata di leggerezza, di grazia brillante e di allegria leggera, dove il buffo si stempera nel humour di una commedia del sorriso.


Gli fa eco (29 novembre/1 dicembre) il dettato buffo di Spontini, “I Quadri Parlanti”, melodramma composto in età giovanile (1800): un omaggio a quello stile napoletano da cui lui stesso aveva preso le mosse e che aveva contribuito alla fama dell’opera italiana nel mondo. Si chiude (20 e 22 dicembre) con “La traviata” di Verdi (protagonista il soprano Ruth Iniesta), nel geniale allestimento dello scenografo Josef Svoboda: col suo dilatato caleidoscopio incombente al centro del palco e vibratile di luminosità cangiante; sghembo labirinto dell’anima che altera, sfilacciandoli nel riverbero dell’immagine, gli elementi di una fatuità esistenziale destinata a soccombere, per la forza congiunta dell’amore e della morte.


 

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