Pesaro, indagine della Capinateria
sull'ipotesi di materiale radioattivo

Gli scarichi sotto la piattaforma Basil documentati dal video di Piazza Pulita
Gli scarichi sotto la piattaforma Basil documentati dal video di Piazza Pulita
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Martedì 19 Aprile 2016, 23:02 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 15:55
PESARO - Sugli scarichi in mare dalle piattaforme Eni, dopo il clamore suscitato dal video esclusivo dell'inchiesta "Italian Offshore" trasmesso la settimana scorsa dalla trasmissione di La7 Piazza Pulita, la Capitaneria di porto ha avviato un'indagine.

Si tratta di accertamenti preliminari per chiarire la consistenza della denuncia dei giornalisti Marcello Brecciaroli,  Manuele Bonaccorsi e Salvatore Altiero. Perciò è stato ascoltato il proprietario della barca che ha  accompagnato la troupe televisiva fino alle piattaforme Brenda e Basil, a 25 chilometri dalla costa pesarese (strutture collegate con un gasdotto alla centrale Eni di Fano) e sono state avviate verifiche documentali.

L'interesse investigativo, in particolare, è suscitato dalla possibilità, riferita nel video sulla base di una fonte riservata del ministero dell'Ambiente, che le  acque di risulta della lavorazione contengano, oltre a metalli pesanti e idrocarburi, anche materiale  radioattivo. Gli scarichi industriali filmati alla base della  piattaforma Basil, che hanno suscitato tanto clamore, sono autorizzati nell'ambito  della concessione rilasciata all'Eni e sono sottoposti a controlli periodici che hanno avuto quasi sempre esito negativo (nel 2012 negli scarichi della piattaforma Annabella fu rilevato uno sforamento di oli minerali, rispetto ai parametri ammessi, che determinò una denuncia alla Procura della Repubblica e una segnalazione al ministero dell'Ambiente; il problema fu tempestivamente risolto da Eni).

Ma iI punto critico è che i rilievi che la Capitaneria di porto svolge avvalendosi dell'Arpam,  secondo una precisa normativa nazionale, non prevedono di verificare la presenza di elementi radioattivi. Pertanto, la Capitaneria intende accertare l'effettiva possibilità che tale materiale sia presente negli scarichi, perché essa rivelerebbe una falla nei controlli.

"La nostra è una verifica precauzionale - afferma il  comandante della Capitaneria di porto, Angelo  Capuzzimato -. L'attività delle piattaforme Eni viene  attentamente monitorata e le analisi finora svolte hanno  escluso la presenza di inquinanti. Ma per la  salvaguardia dell'ambiente marino non trascuriamo alcuna  segnalazione”.
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