Il polso della situazione
Luigi Fazzi, di Isairon, professionista specializzato anche in servizi museali non ha dubbi: il vero nodo non sono tanto i Musei civici, o Casa Rossini o il Museo nazionale Rossini che hanno orari di visita comunque calendarizzati, ma gli altri tesori (luoghi, palazzi, giardini, dimore ecc..) aperti al pubblico e alle visite raramente o in periodi prestabiliti. E non parliamo di palazzi protagonisti delle aperture straordinarie del Fai, ma di luoghi che si possono, anche se a fatica, visitare.
«Sappiamo già - argomenta - che il mese di maggio sarà un po' problematico, perché anche la Cattedrale sarà chiusa alle visite per i lavori annunciati per la valorizzazione dei mosaici, anche questi sempre molto gettonati dai gruppi che vengono in visita. Altro luogo al momento non visitabile per il cantiere di recupero, è la chiesa di Sant’Ubaldo. Ed ancora l’area archeologica della Domus dell’Abbondanza che è aperta solo sabato e domenica. Anche il Museo Archeologico Oliveriano è aperto solo il pomeriggio da giovedì a domenica. Chiuse anche la Sinagoga o la Chiesa del Nome di Dio, così come la Chiesa dell’Annunziata e della Maddalena. Per non parlare poi di Rocca Costanza, un discorso a parte». Altro nodo dolente è il conservatorio Rossini.
Cantieri e chiusure
«Ci sono molti cantieri nei palazzi storici - osserva Fazzi - e il conservatorio è uno di questi. Il chiostro e la statua di Rossini sono inaccessibili. Da sempre però i vertici lo hanno tenuto chiuso ai gruppi e invece è un luogo che viene richiesto. L’auspicio è che una volta completati i lavori di ristrutturazione della sede questa possa venire aperta anche alle visite guidate. Penso al Tempietto Rossiniano, la Sala dei Marmi e anche all’Auditorium Pedrotti, una volta reso agibile. Un peccato che palazzo Olivieri non sia mai stato fra i luoghi aperti al pubblico. Difficoltà anche per il Teatro Rossini. Il problema è che viene chiesto da ogni gruppo in visita, non ha un vero e proprio orario di apertura, e ogni volta siamo costretti a chiedere l’autorizzazione a Comune e gestione».
E’ vero che qualcosa è già stato fatto: per esempio al sabato mattina ormai da diverso tempo si può visitare il Palazzo Ducale sede della Prefettura e d’estate qualche visita settimanale a luoghi come la Sinagoga è in programma ma va preso il giorno giusto.
L’effetto c’è
«Già in questo mese – osserva l’operatore di Isairon – il lavoro delle nostre guide almeno a Pesaro, e a cascata sul territorio, è aumentato del 30 per cento sfiorando anche il 40, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Segno positivo che abbiamo riscontrato fin dal ponte pasquale, anche quando la maggioranza degli hotel erano ancora chiusi. Ma va da sé che il turista vuole avere un ventaglio di opportunità e cose da vedere. Qualche problema di accessibilità e fruibilità i cosiddetti luoghi e e beni della cultura, in effetti lo hanno e non bastano le aperture straordinarie».
Per la professionista Maddalena Paolini la figura della guida turistica specializzata non è stata coinvolta nella definizione del programma della Capitale della cultura, ed è un peccato. Anche perchè anche lei riscontra movimento turistico. «Vivacità ce n’è eccome, molto più di un anno fa – interviene – proprio questo fine settimana avevo un gruppo di Bologna che chiedeva visite diversificate. C’è chi ha chiesto la possibilità di vedere la Chiesa del Nome di Dio, ma certo è che il meccanismo è un po' farraginoso, anche se con un po' di pazienza, e dopo le dovute richieste, si riesce a entrare».
Le prospettive
« Per l’estate - conclude - le richieste di visite guidate saranno in crescita, perché allora non trovare già una soluzione per non farci cogliere impreparati? Ho già un gruppo, per esempio, che ha chiesto un’intera giornata dedicata alla visita di Pesaro in concomitanza con il Rof e con la possibilità di pernottare e rimanere anche per due giornate».