PESARO Un’app per scambiare e scaricare materiale pedopornografico. E’ questa la pesante accusa rivolta a un uomo di 45 anni residente a Pesaro. Ieri mattina in tribunale l’udienza di convalida dell’arresto operato dalla Polizia postale nell’ambito di una indagine più ampia, extra distrettuale. Ma tramite la quale, sono arrivati a contestare il reato di detenzione di materiale pedopornografico.
Il riserbo
Sull’indagine della Polizia Postale c’è il massimo riserbo, ma l’uomo avrebbe avuto accesso, tramite un’app, al materiale che coinvolge minorenni.
E anche pedopornografica. Gli agenti hanno quindi raggiunto e arrestato il pesarese ponendo sotto sequestro anche il computer dell’uomo per verificare il traffico dati e soprattutto l’eventuale presenza di materiale pedopornografico. Il giudice ha convalidato l’arresto e posto l’uomo agli arresti domiciliari. E’ stato assistito in aula dall’avvocato Paolo Gatticchi del foro di Pesaro. Il reato di 600 quater è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa non inferiore a euro 1.000. Minori purtroppo vittime di attenzioni illecite di adulti. Lo scorso settembre un 24enne di Avezzano è finito davanti al giudice con l’accusa di adescamento di minorenni e detenzione di materiale pedopornografico. Tra loro una ragazzina pesarese, all’epoca dei fatti, nel 2019, 14enne.
I precedenti
Secondo l’accusa il giovane avrebbe adescato le minorenni entrando sempre più in confidenza. Le chat e le chiacchierate hanno iniziato a riguardare il sesso e di li a poco, ha avanzato pretese sempre più esplicite. Fino a richiedere delle foto e video delle loro parti intime. Oltre alla pesarese c’era anche una 15enne di Senigallia. Di qui la denuncia e l’apertura del processo.