Macerata, corsa contro il tempo per la gestione idrica: resta il nodo sul privato

Corsa contro il tempo per la gestione idrica: resta il nodo sul privato
Corsa contro il tempo per la gestione idrica: resta il nodo sul privato
di Giulia Sancricca
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Venerdì 26 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:44

MACERATA Una corsa contro il tempo per arrivare a una soluzione condivisa per la gestione dell’acqua. Una decisione per la quale il tempo stringe: se entro la fine dell’anno non ci sarà un gestore unico si andrà, infatti, a gara e il servizio verrà affidato a un soggetto che partecipa alla manifestazione di interesse.

Due le proposte finora sul tavolo dei sindaci dell’Aato 3: una arrivata dal presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, e sostenuta - tra gli altri - dai sindaci di Recanati, Osimo, Castelfidardo, Tolentino e San Severino; l’altra elaborata dal presidente dell’Aato 3, Alessandro Gentilucci insieme al sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, e condivisa - tra gli altri - dai sindaci di Montecosaro, Morrovalle, Corridonia, Camerino e altri Comuni della montagna escluso Castelsantangelo sul Nera.

La differenza

La differenza sostanziale tra le due proposte ruota tutta intorno al la presenza di un soggetto privato tra i soci di una delle attuali aziende partecipate che si occupano della gestione dell’acqua nel territorio Comuni.

Se, infatti, l’obiettivo primario - come più volte rimarcato da tutti i sindaci - è quello che la risorsa resti in mano pubblica, le perplessità sorte riguardo la proposta di Parcaroli si rivolgono proprio al futuro del privato all’interno della nuova gestione. Ed è questo uno dei nodi che dovranno essere sciolti nel corso della prossima riunione dell’Aato 3 in programma per martedì 30 aprile, quando i tecnici dovranno esprimersi sulla permanenza o meno del soggetto privato all’interno della nuova società proposta dal gruppo di Parcaroli. Ma entriamo nel dettaglio dei due progetti. Il presidente della Provincia punta a una società che includa al suo interno i Comuni e le attuali società di gestione (Assem, Assm, Apm, Astea, Atac, Acquambiente Marche e Valli Varanensi) che, in un solo caso, include pure la presenza di un privato. La controproposta di Gentilucci e Ciarapica prevede invece una nuova società totalmente pubblica composta solo dai Comuni, annullando quindi i rami idrici delle aziende esistenti ed escludendo la possibilità che vi sia la presenza di soci privati all’interno.

Il presidente dell’Aato 3 - nel portare avanti tale piano - si fa forte del fatto che per mantenere la gestione in house il primo passo da fare sia quello di mettere alla porta il privato. Una delle ipotesi, infatti, è che la società interessata liquidi il socio privato. Dunque altra differenza tra le due proposte riguarda le società: da una parte (Parcaroli) viene creata una ulteriore società oltre a quelle già esistenti; dall’altra (Gentilucci) nasce una società tagliando i rami idrici di quelle già in essere. Tra i temi al centro del dibattito la questione delle tariffe sollevata dal gruppo di Gentilucci e Ciarapica: tenere insieme un numero maggiore di società potrebbe portare a un aumento della tariffazione per l’utente finale. Un aumento che invece potrebbe essere scongiurato se a capo della gestione c’è una sola realtà composta dai Comuni.

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