CIVITANOVA Giorgio Medori, l’ingegnere cui si deve il salvataggio dell’arco di Caradonna quando fu demolito il palazzo della Fiera, diventato elemento architettonico caratterizzante della città, torna a parlare del progetto di riqualificazione del Varco sul Mare. Il professionista, nel guardare le schede tecniche allegate alla delibera di giunta sull’elaborato, è saltato sulla sedia.
Le critiche
Contesta principalmente «la pavimentazione in calcestruzzo» che ritiene degna «di un capannone industriale».
«Quella del Lido Cluana con le palazzine liberty-neoclassiche, non può prescindere dal disegno “texture” storica rinascimentale derivata dal supremo Michelangelo con pietra bicolore bianco carrara e verde serpentino. La pavimentazione del Varco con l’arco a spinta eliminata di scuola Nerviana necessita principalmente di un’unica piastra sia per l’utilizzo futuro, sia per esaltare il vuoto urbanistico della demolizione della ex fiera con la conservazione della struttura degli archi, salvata anche con il contributo del sottoscritto, sorta ora a simbolo della città. La memoria della vecchia Barcaccia è conservata con la texture della piazza della Giudecca a Venezia.
I lati laterali nord e sud rimanenti che delimitano il parco pubblico e si avvicinano alla spiaggia hanno una texture “marinara” con tozzetti bicolore bianco-neri disegnanti onde marine». Medori, nella sua proposta, parla anche del progetto complessivo che comprende anche piazza XX Settembre e i giardini pubblici: per la prima parla di «operare una scelta urbanistica fondamentale», vale a dire decidere se «lasciare le funzioni di parcheggio pubblico e sede del mercato settimanale» oppure prevedere «una completa pedonalizzazione». Nel secondo caso propone una nuova pavimentazione. Costo complessivo, 2 milioni.