Ascoli, maxi truffa alle assicurazioni
59 indagati le per finte residenze

Il tribunale di Ascoli
Il tribunale di Ascoli
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Venerdì 12 Aprile 2019, 04:05
ASCOLI - I carabinieri, al termine di una complessa indagine sono riusciti a sgominare una banda di presunti truffatori. La stragrande maggioranza dei componenti risulta essere composta da napoletani oltre ad alcuni ascolani ed abruzzesi. Sono finite nei guai 59 persone alle quali il sostituto procuratore della Repubblica, Mara Flaiani, ha fatto notificare altrettanti modelli 415/bis dove vengono accusati di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti di diverse agenzie di assicurazione. Nei prossimi venti giorni, assistiti dai rispettivi legali, gli indagati potranno chiedere di essere interrogati dallo stesso giudice che li accusa oppure presentare delle memorie difensive. Trascorso tale periodo, il sostituto, procuratore Mara Flaiani, valutate le eventuali istanze che potrebbero alleggerire le posizioni di qualcuno, invierà alla giudice per le udienze preliminari, Rita De Angelis, la richiesta di rinvio a giudizio per il reato di truffa aggravata nei confronti di alcune società di assicurazioni che svolgevano la loro attività prevalentemente a Napoli. Alla base del reato che viene loro contestato c’è il diverso trattamento economico delle polizze assicurative. Se assicuri un’automobile intestata ad una persona che risiede a Napoli il premio annuale risulta essere molto più elevato rispetto a quello che viene applicato ad un automobilista residente ad Ascoli. Questo perché le probabilità di essere coinvolti in un incidente stradale sono maggiori nella città campana rispetto a quella ascolana. I malviventi hanno così escogitato un sistema per truffare le assicurazioni. Attraverso la presentazione di false documentazioni che attestavano che un automobilista napoletano si era trasferito nel territorio piceno o nel vicino Abruzzo, cosa che nella realtà non era veritiera, riuscivano a far firmare all’automobilista una polizza assicurativa ad un canone più vantaggioso. In effetti invece l’autovettura circolava giornalmente in Campania.La scoperta della truffa è avvenuta casualmente.
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