La mano di Boscaglia finalmente si è vista: ma per l'Ancona la missione salvezza resta durissima

La mano di Boscaglia finalmente si è vista: ma per l'Ancona la missione salvezza resta durissima
La mano di Boscaglia finalmente si è vista: ma per l'Ancona la missione salvezza resta durissima
di Peppe Gallozzi
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Martedì 16 Aprile 2024, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 11:46

ANCONA Subito una considerazione: la vittoria sul Sestri Levante per 3-1 (la prima rimonta dell’anno) ha mantenuto a galla l’Ancona. Un finale diverso, infatti, sarebbe stato già l’equivalente dei playout a due giornate dal termine. Se non matematico, quasi. Invece, la buona reazione contro i liguri ha concesso ai dorici di giocarsi altre due finali continuando a sperare nella salvezza diretta. Pur rimanendo in zona rossa.


Le due finali

La prima, domenica nel derby di Pescara.

Poi l’atto conclusivo, al Del Conero, contro la Lucchese. Semplificando i calcoli ma restando nel campo ipotetico: con meno di quattro punti poche chance di schivare gli spareggi retrocessioni; con quattro punti ci si può salvare in relazione ai risultati degli altri; con sei punti l’obiettivo Serie C, al netto di cataclismi, dovrebbe essere centrato. In tutto ciò all’Adriatico bisognerà fare bottino pieno onde evitare di dover dipendere, all’ultima giornata, dalle concorrenti. Con tutto ciò che ne consegue.

La vittoria dell’emergenza 

Analizzando l’ultimo successo, emergono i meriti di mister Boscaglia. Il tecnico siciliano, in una situazione emergenziale dettata dalle assenze e dal contesto, ha sfoderato un’Ancona inedita capace di riscoprirsi - almeno - rabbiosa seppur approssimativa in termini di costruzione. Con le defezioni di un difensore (Mondonico), due centrocampisti (Gatto e Paolucci) e un esterno offensivo (Cioffi), l’allenatore ha varato un inedito 4-2-3-1 esaltando le risicate armi in suo possesso senza soccombere. Il risultato positivo si traduce nella leadership difensiva di Pasini, nella reattività di Barnabà da terzino (decisivo il salvataggio sull’1-1), nell’ottima prova di cucitura dei reparti da parte di Prezioso, nella posizione di Saco (rete numero sette in campionato) a ridosso della punta così da sfruttare i suoi inserimenti senza palla e nella generosità di Spagnoli abile nel partecipare anche alla manovra reinventandosi rifinitore come in occasione del 3-1 del redivivo Agyemang (gol, peraltro, importantissimo nell’ottica della differenza reti proprio con il Sestri Levante, distante -3). 

Il gol con dedica

Una nota a margine la merita proprio Spagnoli, capitano ad interim per via dell’assenza di Gatto. Il centravanti si è sbloccato dopo cinque partite di digiuno realizzando, su rigore (una delle specialità della casa), il tredicesimo centro stagionale. Per il bomber di Pordenone è la miglior annata, a livello realizzativo, della carriera. E il traguardo non poteva che meritare una dedica speciale, apparsa ieri sul proprio profilo Instagram. Una foto dell’esultanza con le braccia al cielo e un pensiero, dal cuore, verso chi se ne è andato nei giorni scorsi: «Fai tutto quello che puoi con quello che hai, come sempre. Il Tuo campione, ciao nonno». La missione salvezza passa anche da questi gesti e da questi uomini.

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