Il ruolo
Il loro ruolo era quello di grossisti, per un giro di affari da 15-20 mila euro al mese. Gli acquirenti erano per lo più minorenni. Nell’inchiesta anche il giovane arrestato l’altra sera per cui era scattato il divieto di dimora. Ma lui a Pesaro ci è tornato e gli inquirenti sospettano che volesse prendere il posto dei due ragazzi finiti in carcere a gennaio, per gestire la piazza di spaccio. Quando l’altra sera la pattuglia dei carabinieri l’ha intercettato al parcheggio del San Decenzio lui è scappato piedi gettando via pacchetti sospetti. Poi è stato preso con addosso modiche quantità di varie sostanze, tra cui anche metaanfetamina rosa mista a blu.
Carabinieri spintonati
Prima di esssere bloccato e arrestato il 19enne ha spintonato anche i carabinieri così è scattata anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Ieri il ragazzo ha chiesto scusa e ha sottolineato, difeso dall’avvocato Alessandro Pagnini, che la droga era per consumo personale. Ha anche aggiunto che ormai è fuori dai vecchi giri e di avere abbandonato le vecchie (e cattive) compagnie. Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere, il giudice ha disposto l’obbligo di firma quotidiano alla polizia giudiziaria. Il legale ha chiesto i termini a difesa per definire un patteggiamento il 27 maggio.
Gli episodi contestati
Tra gli episodi contestati nell’ordinanza di gennaio, il 19enne avrebbe partecipato al pestaggio di un minorenne colpevole di aver sottratto assieme ad altri 8 panetti di hashish. Il giovane secondo le accuse, avrebbe ricevuto più volte hashish dai due complici dietro il corrispettivo di 5 mila euro. Un contesto in cui la droga aveva le sue parole in codice. I soldi erano i «flus», lo stupefacente «mezze tute, tute e pantaloni». Droga che veniva comprata e consegnata vicino al cimitero di Villa Fastiggi a ritmi di 4 o 5 chili al mese. Ordinati anche attraverso Telegram.