Pesaro, gli albergatori e i commercianti di Ponente: «Marciapiedi indecenti e pericolosi, il nostro lungomare dimenticato»

Pesaro, gli albergatori e i commercianti di Ponente: «Marciapiedi indecenti e pericolosi, il nostro lungomare dimenticato»
Pesaro, gli albergatori e i commercianti di Ponente: «Marciapiedi indecenti e pericolosi, il nostro lungomare dimenticato»
di Letizia Francesconi
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Sabato 20 Aprile 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 13:07

PESARO - Estate da Capitale fra aiuole artistiche, eventi e inaugurazioni, tutto a prova di turisti certo, eppure ci sono albergatori a Ponente, ultimo tratto verso il porto che lamentano una lunga serie di marciapiedi e aiule disconnesse e ammalorate. Tutt’altro che un lungomare da Capitale, rilanciano i gestori degli hotel Atlantic, Mare e Nettuno.

La situazione

Ci sono camminamenti sconnessi segnalati a più riprese dalle stesse attività all’Amministrazione che attendono risposta. «Una parte della zona mare – dicono albergatori e pubblici esercizi – soprattutto alle spalle di viale Trieste è tutt’altro che una cartolina ordinata per i turisti in arrivo per la Capitale della Cultura.

E non basta aver asfaltato e sistemato solo il tratto di viale Fiume. Ci sono ancora zone poco decorose».

Se, il rifacimento dei marciapiedi di viale Fiume ricordiamo è partito nell’inverno scorso, dopo essere stato chiesto a più riprese da albergatori come gli hotel Napoleon, Ambassador e altre attività, altri però attendono e la carrellata che mostra Paolo Campagnoli, gestore dell’hotel Mare, è fatta di vari esempi. «Si parte da un tratto mancante che non è stato fatto rientrare nella tornata precedente delle sistemazioni – osserva – compreso fra viale della Vittoria, viale Fiume appunto e viale Gorizia, dove lo stato dei marciapiedi ha dell’incredibile con tratti di pavimentazione così ammalorata o sollevata dalle radici dei grossi pini, che sono impercorribili a piedi o con le bici che fra l’altro anche noi albergatori diamo in uso alla clientela. Ci sono poi i marciapiedi di viale Trento non uno ma più tratti disconnessi e da tempo lasciati così dove sono evidenti i solchi delle radici delle grosse alberature, tratti dove manca l’asfalto e ci sono buche.

Gli esempi

«Un esempio vicino all’hotel Sylvia ed ancora tratti fra via Vanzolini e viale Marconi. Non si dimentichi anche lo stato in cui versa viale della Vittoria, superato l’incrocio con viale della Repubblica. Il tratto dal parking del Curvone proseguendo verso il porto poi è penoso. Ci sono porzioni dove addirittura il marciapiede o non c’è o si interrompe». Altri esempi arrivano da Paolo Severi della Pizzeria Farina e da Marco Urbinati dell’hotel Nettuno. «Non ho mai avuto una risposta alla pec inviata nel maggio 2023 – commenta il gestore di pizzeria Farina – sto parlando dei camminamenti tutto lungo via Leonardo Da Vinci, proprio alle spalle di viale Trieste. Sono ancora ammalorate le due aiole di fronte alla mia e altre attività per le quali avevo chiesto a Comune e Aspes una sistemazione. La prima aiuola è sprovvista di un albero e quindi vuota da quasi cinque anni, la seconda ha causato per le radici delle alberature non sostituite, la rottura di una parte di marciapiede ed è pericoloso passarci. Ricordiamo che per il restyling dei marciapiedi di viale Fiume il servizio Opere Pubbliche ha investito circa 250 milama ha lasciato indietro altrettanti marciapiedi da Ponente verso il porto. «Ogni anno facciamo le nostre richieste ma la maggior parte di queste non riceve risposte concrete – lamenta Campagnoli, che parla a nome degli hotel dell’ultimo tratto di Ponente – si chiede prima che parte la stagione la sistemazione dei tratti ammalorati e pericolosi. Così come vorremmo superare l’abitudine, di sistemare i marciapiedi sempre con l’asfalto. Perché ci chiediamo l’Amministrazione non usa un altro tipo di materiale, magari colorato, come c’è sul lungomare romagnolo o a Gabicce, per tutta la nostra zona mare, e per esempio per sistemare l’area pedonale alle spalle del nuovo Auditorium Scavolini? Se c’è la volontà si è ancora in tempo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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