PESARO - La doccia dopo il bagno al mare, in piena estate. E fin qui nulla di anomalo o penalmente rilevante. Ma l’accusa per un marocchino di 28 anni era quella di essersi masturbato mentre si faceva la doccia davanti a una bambina di quattro anni. La mamma della bimba l’ha visto ed è scattata la denuncia.
Ieri la sentenza per il 28enne, con condanna, anche se c’è stata una parziale sorpresa sul capo di imputazione che è stato per questo riformulato.
Si tratta di un reato che si colloca all’interno della “famiglia” delle violenze sessuali e in particolare viene giudicato con quella accusa “chiunque compie atti sessuali in presenza di persona minore di anni quattordici, al fine di farla assistere”. Un reato molto grave che è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Le forze dell’ordine una volta intervenute in spiaggia avevano anche acquisito le immagini di videosorveglianza ma non erano puntate sulle docce, dunque l’obiettivo era capire di più rispetto alla presenza del giovane e al suo gesto. Il marocchino ieri era difeso dall’avvocato Francesco Mandelli che ha fatto leva sul fatto che le docce avevano dei separè e che la bambina non avrebbe potuto vedere nulla.
Il pm ha chiesto 8 mesi di condanna e nel dibattimento il giudice ha riqualificato il reato in atti osceni in un luogo frequentato da minorenni e ha condannato il marocchino a 6 mesi. L’avvocato Mandelli è pronto a leggere le motivazioni della sentenza e proporre un eventuale appello.