A Urbino ripresa l'attività della Breast unit. La direttrice dell'Ast: «Con Fano modello hub e spoke, servizio di qualità»

A Urbino ripresa l'attività della Breast unit. La direttrice dell'Ast: «Con Fano modello hub e spoke, servizio di qualità». Nella foto l'ospedale di Urbino, nel riquadro Nadia Storti e Cesare Magalotti
A Urbino ripresa l'attività della Breast unit. La direttrice dell'Ast: «Con Fano modello hub e spoke, servizio di qualità». Nella foto l'ospedale di Urbino, nel riquadro Nadia Storti e Cesare Magalotti
di Beatrice Giannotti
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:03

URBINO - Riorganizzato il servizio della Breast unit in provincia, attraverso il coordinamento secondo il modello hub e spoke tra Fano e Urbino. La riorganizzazione è stata disposta con una determina della direttrice generale dell’Ast di Pesaro Urbino Nadia Storti del 29 settembre scorso. Tempismo perfetto visto che ottobre è rosa: questo mese, infatti, è dedicato alla sensibilizzazione nei confronti del tumore al seno e alla prevenzione del carcinoma della mammella. 

Il mese della prevenzione

E proprio in questo mese è ripresa a pieno regime l’attività della senologia/Breast unit dell’ospedale di Urbino grazie ad una riorganizzazione che ha salvaguardato le due realtà operative, che in precedenza facevano capo a due differenti aziende (Fano era inserita in Marche Nord, Urbino dipendeva dall’Area vasta 1 dell’Asur). Nell’attuale azienda sanitaria territoriale c’è una sola Unità operativa complessa di senologia Breast Unit il cui direttore è Cesare Magalotti, che per anni ha operato nei due presidi garantendo anche a Urbino i volumi di attività previsti dalla normativa (almeno 150 carcinomi trattati all'anno).

L’operatività della Breast unit di Urbino è stato un tema subito preso in mano dalla direttrice generale dell’Ast Nadia Storti. «Abbiamo lavorato con il direttore Magalotti ad una soluzione che permetterà di proseguire l’attività secondo il modello organizzativo di hub e spoke - afferma la direttrice Nadia Storti -, molto utile per gestire percorsi di cura di patologie complesse (Pdta) e che necessitano di un lavoro di gruppo multidisciplinare di diversi professionisti per gestirle a 360° gradi e innalzando la qualità dei percorsi stessi e del servizio rivolto alle pazienti».

Tecnologie evolute

L’ospedale di Urbino è dotato di tecnologie diagnostiche radiologiche all’avanguardia e di ultima generazione e di tecnologia diagnostica intraoperatoria per individuare la presenza di metastasi nel linfonodo sentinella (mammografia con mezzo di contrasto Cesm e metodica Osna). «Tecnologie identiche rispetto a quelle presenti a Fano – spiega il direttore Cesare Magalotti – ed è per questo che anche a Urbino sono garantite alle pazienti e ai pazienti interventi chirurgici in termini di complessità oltre che attività chirurgiche ambulatoriali identiche alla struttura del Santa Croce. In questi mesi abbiamo continuato a lavorare per garantire i migliori percorsi di cura alle pazienti».

La Breast u.Unit di Urbino vanta un gruppo multidisciplinare specifico, ambulatori oncologici specialistici dedicati alla cura di pazienti affette da tumore al seno metastatico e percorsi specialistici di supporto per il miglioramento della qualità di vita delle pazienti. «Un supporto fondamentale - sottolinea Magalotti - viene dal contributo delle associazioni di volontariato che ci permettono inoltre di sensibilizzare le donne del nostro territorio alla prevenzione e alla cura di questa neoplasia».

Mille interventi all’anno

«È importante la ripresa dell’attività ad Urbino per le donne dell’entroterra – afferma l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini -. La Breast unit dell’Ast di Pesaro e Urbino è un’eccellenza nel Centro Sud Italia per la chirurgia oncoplastica della mammella: effettua 1.000 interventi l’anno, 600 per tumore maligno».

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