Carancini: «Due ipotesi ma un percorso obbligato L'ospedale a Macerata»

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Domenica 23 Ottobre 2016, 05:00
LA SANITÁ MACERATA Ospedale unico al Centro Fiere o in zona La Pieve: Macerata pronta alla sfida con una doppia proposta.
«E' un passaggio storico, ora la Regione programmi il nuovo polo nel piano finanziario e politico-amministrativo». Questo l'auspicio del sindaco Romano Carancini, che ieri mattina in Comune ha ufficializzato la candidatura del capoluogo per ospitare il futuro presidio di Area Vasta.
Le due location
Due le location designate nel progetto dell'Ufficio tecnico, che interessano rispettivamente la vallata del Chienti e la vallata del Potenza, concertate in giunta e con la maggioranza : «Abbiamo scelto due location per dare dignità a tutti, Macerata ha la fortuna di essere un luogo baricentrico rispetto ai 54 Comuni dell'Area Vasta 3», dice il primo cittadino.
Il piano di fattibilità dell'Asur, presentato a giungo, ha dettato le linee del maxi polo ospedaliero che, come annunciato, costerà circa 120 milioni di euro: «Una struttura che sorga su una superficie in piano di 7 ettari, pensata per un bacino di circa 300 mila abitanti- riferisce Carancini- in grado di ospitare 550 posti letto, 10 sale operatorie, 5 sale parto e con almeno 2500 posti auto».
Quelle individuate sono aree pubbliche o ad uso dei privati, collegate alle arterie della viabilità, compatibili con la realizzazione di strutture pubbliche sovracomunali, come un ospedale (o impianti sportivi, per esempio) e lontane da logiche di speculazioni edilizie: «La prima soluzione- sottolinea Carancini, anche in veste di presidente della conferenza dei sindaci di Area Vasta 3- è un'area di circa 15 ettari, pubblica per 5 , utilizzata in parte come maneggio e per attività di tiro a segno, e per il restante di proprietà di un imprenditore agricolo, che ha già dato la disponibilità alla cessione dei terreni attraverso un accordo bonario, senza chiedere in cambio risorse o altre strutture di volumi. E' una zona strategica per il collegamento tra Civitanova e l'Umbria che consentirebbe di realizzare, con fondi previsti da Regione, Quadrilatero e Provincia, lo svincolo Campogiano- La Pieve e la bretella via Mattei- La Pieve».
Poi prosegue: «E' un sito raggiungibile con il pullman, dove a poche decine di metri passa il collegamento ferroviario tra Civitanova e Fabriano. Chiederemo la realizzazione di una piccola stazione, a beneficio dei maceratesi e di chi arriva da fuori provincia, e realizzeremo un'elisuperficie».
Il contesto urbanistico
L'ingegnere Tristano Luchetti dell'Ufficio Tecnico commenta: «Non sarà una cattedrale nel deserto, ma una struttura perfettamente integrata dal punto di vista urbanistico, con accanto anche spazi di natura commerciale e ricettiva».
Carancini sottolinea l'umiltà del progetto: «E' un lavoro di squadra, ci poniamo allo stesso livello degli altri territori, che hanno tempo di candidarsi fino al 31 ottobre. Il presidente Ceriscioli è stato chiaro dicendo che le risorse ci sono, ma il tempo stringe. Ci presentiamo con due idee che rispecchiano i requisiti previsti dal piano regionale. Scegliere la Vallata del Chienti avrebbe dei vantaggi dal punto di vista della viabilità, ma l'altra soluzione sarebbe il riscatto per la Vallata del Potenza e per tutti i Comuni che in questi anni non sono stati protagonisti».
Il piano B vedrebbe scomparire Il Centro Fiere di Villa Potenza: «L'area dell'ex foro Boario- precisa Carancini- darebbe la spinta decisiva per immaginare un collegamento tra costa e entroterra, una spinta per lo sviluppo del territorio. I terreni sono in parte di proprietà comunale e in parte dell'Ircer, che ha già dato l'ok: si trovano vicino ad un sito archeologico e ad un corso fluviale. Dal punto di vista naturalistico l'area è molto suggestiva».