La movida è in ripresa ma piazza del Papa fa come Cenerentola

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Domenica 23 Ottobre 2016, 05:00
TENDENZE ANCONA Piazza del Papa non è più il fulcro della movida cittadina. Il divertimento del venerdì e del sabato sera sembra aver cambiato casa, spostandosi di qualche metro rispetto a quella che una volta era la forza centripeta della vita notturna degli anconetani. La Campo de' Fiori nostrana sta perdendo pian piano il suo appeal. Se un anno fa, a mezzanotte di un qualsiasi venerdì, era necessario aspettare anche mezz'ora per sedersi a un tavolino, ora la situazione si è completamente ribaltata. Niente più code al banco e niente più gomitate con il vicino per riuscire a prendere un cocktail. Succede sempre meno di chiedere il permesso per passare da una parte all'altra della piazza, districandosi tra gruppetti di ragazzi sparsi a macchia d'olio tra la fila sterminata di bar.
Presenze ridotte
La gente c'è, ma è drasticamente diminuita. Fatto curioso dato che la proposta dei locali è ampia e diversificata. Uno degli scorci più belli di tutta Ancona non attira più. E gli operatori della piazza fanno fatica a capire perché. Forse la moda è cambiata, c'è lo zampino della crisi economica, dello spopolamento del centro e di normative che regolano i decibel della musica: a mezzanotte, tranne il sabato, si abbassa il volume in una sorta di effetto Cenerentola.
Un boom in sordina
La progressiva desertificazione è probabilmente dovuta a tutti questi fattori. Ognuno contiene un pizzico di verità. Una cosa è certa: se ci si sposta appena di qualche metro dalla statua di Papa Clemente, sembra di essere in un'altra Ancona. C'è un sottobosco di locali che in sordina stanno facendo boom di presenze, attirando sempre più clienti. Sono bistrot, enoteche, semplici bar che hanno saputo trovare la formula magica del successo, diventando un punto di riferimento per l'aperitivo, la cena e il dopo cena. Piccoli miracoli se si considera che di notte parte del centro è semivuoto. Quasi nessuno passeggia per i corsi principali. Evidentemente, chi trova il locale adatto, ci si fionda e ci rimane per tutta la serata. Venerdì, il viaggio notturno è iniziato attorno alle 22.30 a piazza Roma. Situazione desertica. Il divertimento stenta a scaldare i motori. Frattanto che la situazione si trasformi, ci spostiamo verso il varco della Repubblica. E qui, la musica cambia. La prima isola felice. Dj set davanti al Bar del Porto e tantissima gente riversata nei tavolini esterni. Per divertirsi non serve molto: basta un semplice biliardino e il sound giusto. Se poi ci sono anche prelibatezze a chilometro zero, il successo è garantito. Inaugurato due mesi fa, Anguì, piccolo bistrot di mare attaccato al barino, sta viaggiando sulle ali dell'entusiasmo. Tavoli in legno con sgabelli, cucina a vista, il locale aperto da Guido Capozucca e dal socio Andrea Brazzini va bene per mangiare ma anche per gustarsi un bicchiere di vino marchigiano dopo cena.
Dal peschereccio al tavolo del bar
«L'idea - ha detto Capozucca - è quella di portare in tavola il pesce che io stesso prendo con il mio peschereccio. Abbiamo puntato su ricette tradizionali, alcune rivisitate, e beverage marchigiano. Quest'estate è andata molto bene dal punto di vista del numero dei clienti grazie ai tantissimi eventi che si sono succeduti al porto. Speriamo che il successo non si fermi e che si trasformi in realtà il progetto del waterfront». A 200 metri dall'area portuale, c'è un piccolo gioiello che ha fatto riscoprire il quartiere di Capodimonte. Si tratta di Vino al Vino Bistrot, locale di via Astagno. È frequentato da ogni tipo di clientela e quasi ogni sera è preso d'assalto da clienti ormai fissi e volti nuovi. Quattro anni fa è stato aperto da Mariella Cagli e dall'oste Daniele: «Il nostro punto di forza - hanno detto - è che siamo appassionati di questo lavoro e innamorati del vino. Quando serviamo i clienti, ci divertiamo e cerchiamo di trasmetterlo agli altri. Non c'è un solo target: questo è un posto per tutti che non vuole essere alla moda». Il bistrot è anche un luogo dove si respira cultura: quasi una volta al mese vengono organizzate degustazioni e presentazioni di libri.