Sanità marchigiana, in meno di un anno via tre direttori delle Ast. Ma come fanno le nomine?

Sanità marchigiana, in meno di un anno via tre direttori delle Ast. Ma come fanno le nomine?
Sanità marchigiana, in meno di un anno via tre direttori delle Ast. Ma come fanno le nomine?
di Martina Marinangeli
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Domenica 14 Aprile 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 07:07

ANCONA Due hanno scelto la via del pensionamento (o addirittura del prepensionamento). Una è stata defenestrata dal Tribunale del Lavoro di Roma perché non possedeva i requisiti idonei all’incarico. In meno di un anno, tre dei cinque direttori generali delle Aziende sanitarie territoriali sono saltati, creando non poco caos in un sistema regionale in via di trasformazione per effetto della riforma voluta dalla giunta Acquaroli. Riforma che dovrebbe essere tradotta dalla teoria alla pratica dai direttori generali delle Ast. Ma il turn over forzato a cui abbiamo assistito finora di certo non agevola il passaggio, per usare un eufemismo. E infatti la riforma della sanità stenta a decollare. 


L’ultima puntata

Era il 30 maggio 2023 quando la Regione nominava i cinque direttori: l’ex dg dell’Asur Nadia Storti all’Ast di Pesaro Urbino, Giovanni Stroppa in quella di Ancona, Daniela Corsi all’Ast di Macerata, Gilberto Gentili a Fermo, e Nicoletta Natalini all’Ast 5 di Ascoli Piceno.

Per quando queste nomine avranno spento la prima candelina, solo due manager su cinque siederanno ancora alproprio posto. L’ultima in ordine di tempo ad imboccare la porta d’uscita è stata Storti, che lo scorso 11 aprile ha accelerato l’iter per il prepensionamento dal 1° maggio prossimo partito già a settembre 2023. Dimissioni di fatto legate - dice radio Sanità - agli screzi nell’ultimo periodo molto frequenti con l’assessore e vicepresidente regionale Filippo Saltamartini.

I precedenti

Ma prima di lei altre due teste coronate erano rotolate, benché per motivi diversi. In principio fu Daniela Corsi, fortemente voluta alla guida dell’Ast 3 da Saltamartini e Acquaroli benché il suo profilo fosse sub iudice. Al momento della nomina, infatti, era pendente il suo ricorso contro l’esclusione dalla lista degli idonei al ruolo di dg delle aziende sanitarie stilata dal Ministero. Ma il Tribunale del Lavoro di Roma a settembre 2023 si è espresso in favore del dicastero e la Regione non ha potuto fare altro che cercarsi un nuovo dg - individuato nella figura di Marco Ricci, che guida l’Ast maceratese dal 10 novembre 2023 - e garantire a Corsi l’incarico di direttrice sanitaria come paracadute. Il tris delle nomine a vuoto si completa con quella di Gentili, che da dg in pectore dell’Inrca, era stato invece catapultato all’Ast 1 di Pesaro come commissario, per poi essere nominato direttore all’Ast di Fermo. Decisione che peraltro ebbe come conseguenza una sanguinosa faida interna alla Lega che frenò la corsa di Mauro Lucentini alla segreteria regionale del partito. Così, en passant. 

Il sipario

Il 30 dicembre scorso Gentili sceglie, a sorpresa, di andare in quiescenza temendo la riduzione della pensione per effetto di una normativa nazionale poi finita in un cassetto. Tutto da rifare anche qui, ma gli subentra una vecchia conoscenza di Fermo: Roberto Grinta. Ora, vista la frequenza con cui cadono i manager della sanità, una domanda sorge spontanea: ma la giunta come fa le nomine?

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