Corte dei Conti: danni per 2,7 milioni
Giudici, tecnici e medici condannati

La Corte dei Conti
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Venerdì 17 Febbraio 2017, 11:43
ANCONA - Ammontano a 2,7 milioni di euro i danni accertati con sentenze nel 2016 dalla Corte dei Conti delle Marche. Vittime delle condotte scorrette di pubblici dipendenti, secondo i dati resi noti all'apertura dell'Anno giudiziario contabile, sono stati gli Enti locali (18 casi), lo Stato (13) e le Aree vaste dell'Asur (5)
I giudici, guidati dal presidente Vincenzo Maria Pergola, hanno emesso 55 sentenze: 36 sono quelle per responsabilità erariale di cui 30 di condanna, oltre a tre ordinanze di condanna per 9.250 euro. Il risarcimento più consistente (810 mila euro, di cui 726 mila euro per danno all'immagine e 84 mila da disservizio) è stato addebitato in varia misura all'allora segretario e a un giudice della IV Sezione della Commissione tributaria di Pesaro, a un impiegato dell'Agenzia Entrate di Fano: erano accusati di concussione e corruzione nella gestione di procedimenti attivati da contribuenti contro atti di imposizione fiscale. Un medico pediatra dovrà rifondere l'Asur di 180 mila euro per non aver garantito la continuità assistenziale a Monteprandone (Ascoli Piceno). A Fermo, cinque dipendenti dell'ospedale (tre infermieri e due tecnici) sono stati condannati a risarcire in solido 30 mila euro all'Asur per aver trafugato specialità farmaceutiche dopanti per prestazioni sportive. Un danno all'immagine dell'Arma dei Carabinieri è stato contestato a un appuntato coinvolto in più casi di sottrazione, detenzione e cessione di droga.
Grazie alle 1.041 istruttorie avviate, 27 citazioni e 19 inviti a dedurre, lo scorso anno la Procura regionale della Corte dei Conti delle Marche diretta da Giuseppe De Rosa, ha recuperato alle casse pubbliche l,3 milioni di euro: 757 mila euro sono rientrati in sede istruttoria; altri 551 mila euro dopo sentenze di condanna. Il recupero delle somme, affidato alle varie amministrazioni, resta l'anello debole del procedimento: solo 7,9 milioni di euro sono stati incamerati su un totale di circa 25 milioni di euro relativi a condanne inflitte tra il 1994 e il 2016. Mancano all'appello 142 sentenze da eseguire e 17,1 milioni di euro da recuperare.
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