Vino e olio, la missione qualità
grazie alla regia di Monte Schiavo

Vino e olio, la missione qualità grazie alla regia di Monte Schiavo
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Sabato 21 Gennaio 2017, 13:45
ANCONA - Una lunga storia alle spalle e un futuro di grandi prospettive. È la cantina Monte Schiavo, nata nel 1978 come cooperativa agricola per vinificare esclusivamente le uve conferite dai propri soci. Successivamente, nel 1995, l’intera azienda viene acquisita dalla famiglia Pieralisi di Jesi e da allora, grazie allo spirito imprenditoriale della nuova proprietà, e alla profonda passione per la terra, l’azienda ha iniziato un radicale processo di rinnovamento con la creazione di un’azienda di rigorosa filiera corta, in grado di gestire autonomamente l’intero ciclo produttivo.

Oggi Monte Schiavo (Tenute Pieralisi) con i suoi 350 ettari tra vigneti, oliveti e seminativi, rappresenta una delle più importanti realtà agricole delle Marche. Il comparto vitivinicolo rappresenta sicuramente il settore più importante, con un patrimonio di 103 ettari di vigneto ed una produzione che sfiora il milione di bottiglie. La gamma dei prodotti, che esprime un fortissimo legame con il territorio, è composta dal Verdicchio dei Castelli di Jesi, proposto in tutte le sue varianti compresi lo spumante brut ed il passito, dal Rosso Piceno, dal Lacrima di Morro d’Alba, dal Rosso Conero e dall’Esino Rosso. Dal 2015 la direzione tecnica dell’azienda è affidata all’enologo di fama internazionale, Carlo Ferrini, coadiuvato in cantina dall’enologo Simone Schiaffino e dal perito agrario Paolo Bucci nella gestione dei vigneti.

La direzione commerciale è invece affidata alle solide e capaci mani di Davide Orru. Con l’avvento dei nuovi enologi sono stati fatti notevoli investimenti e sono state introdotte nuove tecniche di vinificazione che permettono di ottenere vini bianchi dai profumi più intensi e decisi sfruttando al massimo la grande potenzialità del nostro vitigno principe, il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Inoltre, per l’affinamento dei vini più pregiati, ecco nuove botti provenienti dalle tonnellerie più importanti al mondo, che permettono di ottenere vini rossi di grande eleganza e struttura.

«I vini Monte Schiavo vengono apprezzati ed esportati in tutto il mondo e l’export rappresenta ormai quasi il 50% del nostro fatturato - conferma Andrea Pierali, amministratore delegato di Monteschiavo - un apprezzamento che cresce in modo esponenziale per il Verdicchio e che arriva dal Giappone e dall’Inghilterra che sono i nostri maggiori mercati, a seguire poi tutti gli altri Paesi, Germania, Belgio, Svizzera, Russia, Cina, Canada, Stati Uniti. Davanti a noi c’è comunque ancora tanto da fare, la strada è ancora ricca di salite, abbiamo deciso di puntare sulla valorizzazione del nostro immenso patrimonio agricolo, che poche altre aziende delle Marche possono vantare, orientando l’intera produzione al biologico. Con la vendemmia 2016 infatti l’azienda ha iniziato il primo anno di conversione ad agricoltura biologica Questa scelta, che ha interessato tutti i 350 ettari, è il naturale proseguimento di un lungo percorso che ci ha visti per anni impegnati nella coltivazione a basso impatto ambientale e che ci ha portati ad essere una delle prime aziende agricole che si è dotata della prestigiosa certificazione Emas. La scelta di passare tutta la produzione al biologico, oltre ad avere motivazioni di natura etica, rientra anche nella nuova filosofia commerciale dell’azienda, che è impegnata a valorizzare maggiormente la propria produzione».

La forza del Verdicchio e non solo «Finalmente - continua Pieralisi - il Verdicchio dei Castelli di Jesi, grazie al costante impegno di tutti i produttori, sta cominciando ad emergere e a far conoscere al mondo la sua grande potenzialità tanto che è ormai divenuto il vino bianco più premiato d’Italia, nelle guide di settore. La grande forza del Verdicchio sta nella sua versatilità e così in ogni sua declinazione riesce a esaltarsi e a piacere sempre più chi lo beve. M, ora più che mai, dobbiamo fare squadra con tutti i produttori per rendere sempre più forte l’immagine del Verdicchio nel mondo: in questo senso bisogna alzare il prezzo medio di questo fuoriclasse, che purtroppo che è ancora troppo basso». «E dobbiamo lavorare ancora moltissimo - prosegue Andrea Pieralisi sull’immagine della nostra regione, soprattutto all’estero perché siamo ancora veramente poco conosciuti. Non abbiamo nulla da invidiare ad altre realtà, anzi tra vino e prodotti enogastronomici siamo un’eccellenza unica».

«L’universo Monte Schiavo non si è esaurisce certo con il vino; come parte del gruppo Pieralisi, leader mondiale nella produzione di frantoi, il comparto oleario non poteva certo passare in secondo piano. L’azienda possiede infatti un proprio frantoio (altamente innovativo, dotato di tecnologia Leopard Pieralisi, ndr) per la molitura delle olive provenienti esclusivamente dai nostri 48 ettari di oliveti. La nostra linea d’eccellenza - conclude Pieralisi - è denominata “4 Ore” per identificare il tempo massimo (appunto 4 ore) che trascorre dalla raccolta delle olive alla loro spremitura, per garantire il massimo livello qualitativo. La scelta di puntare sempre e comunque alla qualità sta dando i suoi frutti, come dimostrano i tanti premi nazionali e internazionali ricevuti, che annoverano i nostri extravergini tra i migliori al mondo».
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