Il rebus dell’estate: camerieri e cuochi ancora introvabili in tutta la provincia

Il rebus dell’estate: camerieri e cuochi ancora introvabili in tutta la provincia
Il rebus dell’estate: camerieri e cuochi ancora introvabili in tutta la provincia
di Mauro Giustozzi
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Domenica 5 Maggio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 15:11

MACERATA Stagione estiva che bussa alle porte ed all’appello mancano i lavoratori stagionali: trovare cuochi, camerieri, personale di sala o bagnini è sempre più difficile per un concatenarsi di eventi che vanno dalla scelta della pensione per coloro che sono avanti negli anni al calo delle nascite che inizia a mostrare i suoi effetti. Con i giovani che, rispetto al passato, sono poco attratti da un lavoro che li impegna durante i mesi estivi ì, che molti di loro preferiscono trascorrere con più tempo libero. Così ristoranti, bar e chalet, in particolare sulla costa, faticano a coprire i turni di lavoro.

I segnali

«Qualche leggerissimo miglioramento lo abbiamo riscontrato rispetto agli ultimi anni - afferma Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali - anche se la carenza di personale stagionale in estate rimane.

Per cercare di attrarre personale stagionale, nel rinnovo del contratto di lavoro abbiamo posto al centro politiche di welfare aziendale volte al rafforzamento della conciliazione vita lavoro con maggior flessibilità. Ma il reperimento di lavoratori resta difficile, la situazione del turismo è in linea con altri settori: nella ristorazione sul lungomare le difficoltà sono maggiori. Tanti i fattori che incidono: i pre pensionamenti dei dipendenti più esperti che è complicato rimpiazzare. Un danno che stiamo ancora pagando abbinato ad un cambio di attenzione da parte dei giovani che non sono più attratti dal lavoro stagionale». Del resto i numeri del monitoraggio Excelsior di Unioncamere dicono che i lavoratori stagionali in sei casi su dieci non si trovano e si rileva per le Marche un 77% di casi di contratti previsti a termine (a tempo determinato o con durata predefinita) e solo un 23% di entrate stabili, con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato.

Il trend

«Per cercare di invertire questo trend – sottolinea Polacco - stiamo lavorando ad un sistema di turnazioni che lasci più tempo libero ai giovani, consentendo anche a chi lavora in estate di avere poi degli spazi per divertirsi». Anche Massimiliano Moriconi, segretario provinciale Cna, ribadisce come la difficoltà a reperire personale continui in vista dell’estate alle porte. «Mancano in particolare lavoratori esperti, nello specifico cuochi che sono merce sempre più rara - afferma -. Gestire la ristorazione è complesso anche in uno chalet per cui reperire una figura che sia in grado di gestire la cucina quando hai il locale pieno non è semplice. Magari si trovano gli aiuti cuoco o pure gli aiuti cameriere ma non quelle professionalità che necessitano e che hanno esperienza. Queste, avendo la possibilità di scegliere, decidono loro dove andare a lavorare. Se a questo aggiungiamo che con il calo demografico degli ultimi decenni sono meno i giovani, in generale, e quelli che abbracciano il lavoro stagionale ecco spiegata la diminuzione di lavoratori stagionali».

Gli annunci

Il fatto che nel settore dei servizi sia difficile assumere è testimoniato anche dal fiorire di cartelli “Cercasi personale” fuori in molti locali, specie nei comuni costieri. «Il settore ricettivo locale si trova ad affrontare ancora una volta la criticità del reperimento di lavoratori stagionali per l’estate. Dai camerieri ai cuochi, ai baristi e receptionist, sono tutte figure che purtroppo mancano all’intero settore che proprio nel momento più delicato e difficile dell’anno, si trova in estrema difficoltà – ribadisce Lucia Biagioli, responsabile ristorazione e accoglienza di Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli, Fermo -. È indubbio che a mancare è nello specifico il personale qualificato, ovvero quei profili professionali elevati capaci di ricoprire il ruolo affidato in completa autonomia. L'approccio dei giovani al lavoro stagionale è infatti restio, forse a causa degli orari flessibili o turni impegnativi, che non li incentivano a intraprendere questo tipo di esperienze. Per superare la criticità del reperimento di lavoratori stagionali è necessario un impegno congiunto su più fronti. Innanzitutto aumentando il matching tra domanda e offerta di lavoro e valorizzando il lavoro stagionale come esperienza formativa e di crescita personale, promuovendone gli aspetti positivi e le opportunità di apprendimento. Non meno importante è intercettare tutte le risorse economiche a disposizione da investire ancor più nella formazione professionale per creare manodopera qualificata».

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