San Benedetto, gli hotel acquistano
i prodotti delle zone terremotate

L'associazione Un cuore per ricostruire con sede all'Agroalimentare
L'associazione Un cuore per ricostruire con sede all'Agroalimentare
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 10:04
SAN BENEDETTO - Non solo accoglienza da parte degli albergatori di San Benedetto che ieri hanno preso in carico una cinquantina di nuovi sfollati delle frazioni di Pozza e del Comune di Venarotta ma un contributo concreto affinché l’economia dei paesi montani continui ad alimentare il brand Piceno e non solo. Arriva dall’Assoalbergatori Riviera delle Palme, dai concessionari di spiaggia e dall’associazione “Un cuore per ricostruire” - con sede provvisoria all’Agroalimentare - l’intenzione di utilizzare i prodotti delle zone terremotate e colpite dall’epocale nevicata per alimentare gli oltre 1200 ospiti degli alberghi della Riviera. 
Si è svolto ieri in Provincia il summit con il presidente Paolo D’Erasmo: gli albergatori della Riviera delle palme  hanno manifestato l’intenzione di acquistare, d’ora in poi, i prodotti commercializzati sul sito uncuoreperricostruire.com e zafferanopiceno.it che raccolgono i prodotti dell’area montana. 
«Il progetto - spiega la vice presidente Cristina Angellotti -, che stiamo valutando insieme ai concessionari di spiaggia e alle altre associazioni di categoria che intendiamo coinvolgere va oltre e guarda all’estate. Vorremmo inserire nelle nostre vetrine e realizzare eventi di promozione sul lungomare con stand e manifestazioni per vendere questi prodotti perché spesso i turisti che vengono in vacanza, dall’Italia e dall’estero, ci chiedono di portare a casa i cestini con le specialità locali. Intanto, comunque, arrivano anche altre buone notizie per gli albergatori che aspettano la liquidazione dalla Regione delle spese sostenute: «Entro fine mese - dice il consigliere Fabio Urbinati - saranno liquidati i fondi agli alberghi che hanno accolto gli ospiti. I soldi ci sono, mancano magari alcuni dettagli burocratici ma gli accrediti stanno per essere inviati. Inoltre c'è chi è disposto anche a rinunciare a parte dei propri turisti nei mesi di maggior incasso per stringere accordi seri fino a settembre e oltre: nessuno deve temere di essere “cacciato”».
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